Cittadini delle zone balneari contro il nuovo regolamento della movida - Live Sicilia

Cittadini delle zone balneari contro il nuovo regolamento della movida

Non condividono le novità, pronti a ricorrere al Tar
CONSIGLIO COMUNALE
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PALERMO – Pronti ad andare per le vie legali i residenti delle zone balneari di Palermo, in vista dell’approvazione del regolamento “Movida”, che dovrebbe essere votato in Consiglio Comunale l’8 novembre.

Il nuovo regolamento prevede una stretta sulla musica all’interno dei locali, così come cambierà il regolamento per la vendita di bibite alcoliche in contenitori di vetro. Le bibite alcoliche potranno essere vendute in contenitori di vetro entro le 22, la musica potrà essere diffusa, durante la settimana, fino a mezzanotte e mezza all’interno dei locali, nel weekend l’orario si estenderà di un’ora.

I cittadini delle zone balneari, già nel marzo 2023 avevano preannunciato il ricorso contro il nuovo regolamento, perché non sono d’accordo con la possibilità di diffondere la musica fino a tarda notte. Un gruppo di cittadini, grazie all’Associazione CID, che si occupa di diritti dei consumatori e dei cittadini ed insieme al Comitato “Valorizziamo l’Addaura”, guidato da Pietro Busetta, avevano deciso di rivolgersi allo studio legale Palmigiano ed inviato una prima lettera di contestazione al Comune. Studio legale che a inviato una lettera di diffida al Comune, alla Prefettura ed alla questura, per rilevare le criticità del testo, a danno dei cittadini delle aree costiere e proporre delle modifiche.

Nella bozza del Comune, infatti, si prevede che i locali in zona costiera possano diffonde la musica fino alle 2.00 di notte, senza distinzione tra giorni lavorativi e weekend, cosa che, invece, avviene per il centro storico, dove si fa una specifica indicazione degli orari.

Secondo i cittadini, la proposta in discussione non sembra per nulla ispirata ai principi di bilanciamento degli interessi: i locali devono lavorare ma i residenti devono essere tutelati. Per questa ragione i cittadini chiedono una revisione del testo, mantenendo le “indicazioni operative e divieti in materia di acustica”.

“Il Regolamento, così come formulato, è  veramente inaccettabile – ha dichiarato Alessandro Palmigiano – se il Comune non ascolterà le ragioni dei cittadini, le associazioni sono pronte a presentare ricorso al TAR”.


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