CATANIA – CittàInsieme ha compiuto trent’anni. “Spontanea, laica, al di fuori delle logiche di partito, che si autofinanzia” : l’associazione civica fondata nel 1987 dal padre Salvatore Resca, sacerdote atipico e simpaticamente “eretico”, ha voluto festeggiare il traguardo (piuttosto un nuovo punto di partenza) nelle sale del centro ZO, raccontandosi ai cittadini e coinvolgendo alcuni esponenti istituzionali in un vivo dibattito. Attore costante del dialogo, il coro “Imago Vocis”, col ruolo di esprimere in musica i sentimenti collettivi o di alleggerire alcuni momenti più grevi della serata. “Amiamo la metafora del coro, nel quale ogni ruolo individuale deve essere coordinato entro il lavoro di tutti”, ha spiegato Resca, diviso tra il ruolo non semplice di presentatore-moderatore e quello di direttore del coro e della piccola orchestra.
Così la serata si è aperta sulle note della “Marsigliese”, simbolo immediato della coscienza civile moderna. E su questo binario si sono susseguite le testimonianze di alcuni storici membri di CittàInsieme. ”Siamo nati con l’intento di ripartire dalla dimensione cittadina, in un momento nel quale le ideologie classiche manifestavano i propri limiti”, ha ricordato il magistrato Felice Lima, “Oggi a quelle idee si sono sostituiti i valori economici: resta il fatto che il mondo non deve essere cambiato dalla politica, ma dai cittadini”. Duro, a proposito di coscienza civile, l’intervento della sociologa Graziella Priulla: “L’amore per Catania mi sembra non contemplare il rispetto: è come quello che alcuni uomini violenti manifestano verso le proprie donne”.
Anche Michele Cucuzza ha porto la propria testimonianza di catanese da anni lontano -ma solo fisicamente- dalla città, sottolineando amicizia e disponibilità verso CittàInsieme: “Le impressioni che ho raccolto durante questa visita sono state piacevolissime, ma sarebbe meglio se le comunicazioni tra l’ “esotica” Catania e il resto d’Italia fossero meno penalizzate”, ha ironizzato il conduttore. Nando Dalla Chiesa, ideale ispiratore del gruppo alla sua origine, è intervenuto con un video-messaggio nel quale ha espresso auguri e vicinanza d’intenti. Non è mancato un riepilogo di alcune delle moltissime battaglie, pratiche e d’opinione, che CittàInsieme ha svolto in costante sinergia con altre associazioni (come Nuova Acropoli) : “Essenziale l’ascolto tra di noi e l’esercizio del diritto di farsi ascoltare dalle istituzioni”, ha ricordato Resca. Tra le iniziative, l’opposizione alle modifiche urbanistiche di Piazza Europa (“ma non ci siamo riusciti”) o la decisa lotta, nel 2009, alla costruzione di un centro commerciale sul lungomare, che avrebbe causato il totale stravolgimento di un’area già esaurita da cementificazione ed incuria.
Ma CittàInsieme persegue la politica dei piccoli gesti: “Danno talvolta il via a iniziative collettive: è accaduto per la pulizia e la riqualificazione di diversi spazi pubblici“, si è ricordato. “Prendersi cura dei beni di tutti è come aver cura di se stessi”. Trascorso il momento più incentrato sulla memoria, la serata è proseguita con l’esposizione delle relazioni di alcuni gruppi di lavoro. Così molte mancanze urbanistiche sono state affermate senza censure, giudizi o accuse. Dalla rete fognaria incompleta, agli inadeguati impianti di depurazione, passando per il tasso abnorme di inquinamento atmosferico. Ma si è detto anche dell’emergenza abitativa ancora in atto, o della mobilità problematica e ancora legata a logiche sorpassate; senza tacere degli asili nido inferiori alle esigenze della popolazione, con un numero insufficiente di educatori e nessuno abilitato a curare i portatori di handicap.
Queste ed altre le tematiche esposte dinanzi all’ ex sindaco Raffaele Stancanelli e all’assessore Rosario D’Agata, il quale peraltro ha dichiarato imminente il completamento dell’impianto di depurazione. Una domanda in particolare, posta dal padre Resca, è giovata ad orientare il dibattito su un tema d’immediato interesse: “L’amministrazione pubblica ha –o ha avuto – coscienza di una realtà illegale parallela alla propria, o è solo un sospetto dei cittadini?” La risposta più univoca l’ha data l’assessore D’Agata: “Siamo continuamente alle prese con fenomeni collegati a logiche ed ambienti criminali: esiste una forte zona grigia, sulla quale occorre aumentare i controlli”.
Toni più accesi si sono affacciati nell’ultima parte del dibattito, ma a smorzarli hanno nuovamente contribuito coro ed orchestra: non con l’intento di stornare l’attenzione, ma nella speranza di comporre gli animi ad un ascolto armonico che la musica può suggerire. Tra i brani, una scelta di testi classici e popolari; su tutti, si alzavano i versi della “Fantasia Corale” di Beethoven: “Il rancore, l’amarezza, fanno posto a più alti sentimenti quando domina la magia dei suoni, e sacre parole si fanno udire (…) Il Sole primaverile dell’arte fa sgorgare luce dalla sofferenza: ciò che di grande c’è nei nostri cuori torna a fiorire ancora più bello”.