PALERMO – Una perizia psichiatrica valuterà le condizioni di Giuseppe Pecoraro, accusato dell’omicidio di Marcello Cimino, il clochard bruciato vivo mentre dormiva sotto i portici della mensa dei poveri di via Cipressi, a Palermo.
Il giudice per le indagini preliminari Walter Turturici ha accolto la richiesta degli avvocati Brigida Alaimo e Carolina Varchi. Sono stati i legali a scoprire che negli anni passati Pecoraro, impiegato in una pompa di benzina, ha sofferto di crisi depressive. Ecco perché non escludono che la notte del 10 marzo, quando cosparse di benzina il giaciglio di fortuna di Cimino e gli diede fuoco, Pecoraro non era lucido.
Agli agenti della squadra mobile l’indagato disse di avere agito per gelosia. Era convinto che Cimino insidiasse la donna con cui sperava di avviare una relazione.