Clochard, disoccupati e migranti| Quel tunnel della disperazione - Live Sicilia

Clochard, disoccupati e migranti| Quel tunnel della disperazione

I volontari tra i clochard di passaggio Lincoln

Non solo senzatetto. Tra chi affolla l'area compresa tra via Lincoln e via Filangieri, in cui tre volte a settimana si recano i volontari, ci sono palermitani che hanno perso il lavoro, madri di famiglia che non riescono a sfamare i propri figli. Giuseppe Li Vigni degli Angeli della Notte: "E' emergenza. La gente non riesce ad andare avanti".

Palermo, il caso
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PALERMO – Trenta, a volte anche quaranta persone. Aspettano quel momento con ansia, finalmente potranno avere da mangiare, qualche vestito nuovo o un paio di scarpe. Affollano l’area, ma con compostezza. Attendono il loro turno dopo l’ennesima giornata di sacrifici, che per molti è un’altra giornata trascorsa per strada, alla ricerca di pochi spiccioli che possano garantirgli la sopravvivenza. Il loro punto di riferimento, la notte, diventa il passaggio Lincoln, una piccola galleria che da via Lincoln conduce alla via Filangieri, nei pressi di piazza Magione.

E’ lì che decine di clochard trovano rifugio e vengono rifocillati dai volontari delle ronde notturne. E’ lì che disoccupati e palermitani che hanno perso casa e lavoro trovano conforto e cibo. Nel tunnel della disperazione dormono abitualmente Isam, Roberto e Daniel. Si aggiungono ai clochard che hanno trasformato da anni il portico vicino a un negozio di tessuti nella loro casa. Lo stesso in cui lo scorso anno è stato trovato senza vita un senzatetto di origini indiane, morto sotto il suo cumulo di coperte in una notte di inverno.

Da allora le ronde dei volontari sono diventate ancora più frequenti. Tra loro ci sono gli “Angeli della notte”, che nelle ultime settimane hanno segnalato anche la presenza di diversi migranti in quel luogo. Dopo gli sbarchi avvenuti al porto di Palermo e la fuga di decine di profughi dai centri di accoglienza, dieci minori si sono rifugiati per alcuni giorni nel sottopassaggio. Le bocche da sfamare in quel tunnel di sfortuna e povertà sono aumentate, a loro si sono aggiunte ormai da mesi anche due donne. Una è Elena. Ha quattro figli ed è attualmente incinta: lei e il marito hanno perso il lavoro. Vivono in un appartamento umile, ma hanno enormi difficoltà ad andare avanti. In via Lincoln ricevono del cibo, parole di incoraggiamento.

Rita, 48 anni, vive invece su alcuni vagoni abbandonati alla stazione centrale, ma non perde nemmeno un appuntamento con i volontari. Pochi metri la separano dal passaggio di via Lincoln, in cui anche per lei, almeno tre volte a settimana, è pronto un pasto caldo. Così come per Roberto, palermitano. Anche lui dorme alla stazione, ma ai volontari chiede indumenti da poter rivendere e un po’ di cibo. Isam ha un sogno ancora più grande, quello di raggiungere la Germania. Per farlo aveva raccolto con estrema fatica circa trecento euro, che ha perso alcune settimane fa: il materasso in cui li custodiva è finito tra i rifiuti e per lui si sono spente le speranze. In quel periodo dormiva sotto i portici dell’istituto Nautico di corso Vittorio Emanuele, ma adesso fa parte delle decine di disperati di via Lincoln.

“E’ una vera e propria emergenza – dice il presidente della onlus Gli Angeli della Notte, Giuseppe Li Vigni -. Il passaggio Lincoln fa parte ormai da tempo delle tappe delle nostre ronde, il lunedì e il martedì e constatiamo coi nostri occhi, ogni volta, quante persone abbiano bisogno di aiuto. Riusciamo sempre a soddisfare tutti, ma è necessario anche l’impegno di enti e istituzioni: non è una situazione semplice se consideriamo che a chi vive in strada, si è ormai aggiunta una fascia di popolazione che non ce la fa ad andare avanti”.


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