Da 64 giorni nella top 100, L’atlante delle nuvole di David Mitchell balza in cima alla classifica dei bestseller di Amazon, sospinto dai venti di un successo cinematografico targato Wachowski: i fratelli della trilogia di Matrix hanno portato nelle sale Cloud Atlas, in un tripudio di immagini e interpretazioni che non può che invogliare gli spettatori a correre a casa e comprare subito quello che è un romanzo fuori da ogni schema.
Mitchell pubblica il suo capolavoro nel 2004, in Italia arriva un anno dopo grazie alla casa editrice Frassinelli: L’atlante delle nuvole è finalista del Premio Nebula e del Booker Prize e raggiunge subito il cuore degli amarti del genere, un fantasy fantascientifico che tocca i cuori del lettore come pochi altri libri del filone. Il libro racconta le storie di sei protagonisti diversi, in momenti e luoghi storici diversi: le loro anime si spostano come le nuvole, passando da un corpo all’altro, creando un grande schema che collega le storie. Ogni protagonista è infatti a conoscenza della storia del protagonista precedente, anime legate indissolubilmente pur nell’inconsapevolezza di questa reincarnazione perpetua: un notaio dell’800 attraverserà il Pacifico, un giovane compositore omosessuale degli anni ’30 compone canzoni e scrive lettere per il suo amante in belgio; una giornalista affermata della california raeganiana scriverà di uno scandalo sul nucleare; un editore britannico sfuggirà ai propri creditori nascondendosi in una casa di riposo; un androide programmato per servire ai tavoli racconterà la sua storia di libertà e ribellione dal braccio della morte e infine in un mondo post apocalittico un giovano si troverà a raccontare la scomparsa di scienza e civiltà dal mondo.
Un libro mai scontato e dalle plurime interpretazioni che raccoglie storie densissime, rette da personaggi granitici, straordinari e umani come non mai: il passaggio di queste anime si osserva sulle pagine di un libro con lo stesso incanto con cui si osserva il passaggio delle nuvole nei cieli più limpidi.