CATANIA – Il Codacons ha diffidati i sindaci del Catanese a “rispettare le linee guida per la raccolta, la protezione e l’utilizzo delle ceneri emanate dalla Regione Siciliana nel febbraio di quest’anno.
“Percepita come una minaccia e un problema da gestire – sostiene l’associazione – rappresenta anche una risorsa preziosa con un potenziale economico e significativo ambientale per l’economia locale”.
“Diversi studi condotti nel corso degli anni, in particolare nelle regioni vulcaniche altamente attive come la Kamchatka in Russia e l’Indonesia – spiega l’avvocato Bruno Messina, vice presidente del Codacons Sicilia – hanno dimostrato che la cenere vulcanica è un fertilizzante minerale multinutriente”.
“Queste proprietà, evidenziate anche da uno studio italiano del 2022, realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e da un altro più recente del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania, permettono di affermare che la cenere rappresenta un’opportunità unica per l’ ‘agricoltura. Quando applicata al suolo, la cenere vulcanica non solo arricchisce il terreno di nutrienti, ma ne migliora anche la struttura, favorendo una migliore ritenzione idrica e l’aerazione delle radici”.
“Un altro vantaggio significativo – aggiunge – è l’aspetto economico: la cenere dell’Etna è facilmente disponibile e spesso sovrabbondante, dunque la stessa permette di ridurre la dipendenza da fertilizzanti chimici, che sono costosi e comportano impatti ambientali negativi. Pertanto, l’uso della cenere vulcanica si inserisce perfettamente nei principi dell’economia circolare emergente, in cui i materiali di scarto vengono reintrodotti nel ciclo produttivo come risorse”.
“I comuni interessati – concludono Messina – dovranno allora allestire dei centri di stoccaggio presso cui anche i privati potranno portare il materiale accumulato in cortili, terrazze e balconi e dovranno aggiornare i loro piani di raccolta vigenti e comunicare le quantità di cenere potenzialmente idonea depositatisi nel corso di precedenti eventi eruttivi”.