Coldiretti: "Pronti a coltivare 1 milione di ettari in più" - Live Sicilia

Coldiretti: “Pronti a coltivare 1 milione di ettari in più”

In questo modo sarà possibile produrre più mai per gli allevamenti, grano duro e tenero

“Per rispondere all’invito dei capi di Stato, in Italia siamo pronti a coltivare da quest’anno un milione di ettari aggiuntivi di terreno per produrre 75 milioni di quintali in più di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione sulla base di contratti di filiera necessari per ridurre la dipendenza dall’estero”. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente le conclusioni della riunione informale tra i Capi di Stato o di Governo a Versailles.

“È importante l’impegno dell’Unione Europea a difendere la sovranità alimentare per rendere l’Europa più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze ma garantendo però elevanti standard di sicurezza alimentare sia nella produzione interna che in quella importata a garanzia delle imprese e dei consumatori europei”, sottolinea Prandini che chiede “interventi urgenti e scelte strutturali”.

“La stessa politica agricola Comune (Pac) e il Pnrr oggi sembrano già inadeguati a rispondere alle esigenze del tempo nuovo che stiamo vivendo e – sottolinea Prandini – vanno modificati. Per questo bisogna intervenire per non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti con lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, ma anche incentivando le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso l’Ismea, riducendo le percentuali Iva per sostenere i consumi alimentari, prevedendo nuovi sostegni urgenti per filiere più in crisi a causa del conflitto e del caro energia e fermando le speculazioni sui prezzi pagati degli agricoltori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali”. Infine, dice Prandini, “investire per aumentare produzione e rese dei terreni”, combattendo anche il fenomeno della fauna selvatica e adottare strumenti contro la siccità.


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