Collegio occupato, l'Aleph:| "Ci diano risposte concrete" - Live Sicilia

Collegio occupato, l’Aleph:| “Ci diano risposte concrete”

Continua la clamorosa protesta del collettivo Aleph che ha preso possesso dello storico edificio di via Crociferi da vanerdì scorso e che sembra intenzionato a rimanere lì "fino a quando non si presenteranno gli operai con i progetti alla mano".

via Crociferi
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CATANIA – Ex Collegio occupato da tre giorni. Continua la clamorosa protesta dei ragazzi del collettivo Aleph che hanno preso possesso dello storico edificio di via Crociferi, inagibile per gli uffici regionali,da vanerdì scorso e che sembrano intenzionati a rimanere lì “fino a quando – affermano gli stessi occupanti – non si presenteranno gli operai che, progetti alla mano, inizieranno a lavorare per irdare dignita a questo posto e alla città tutta”. Ieri, l’assemblera pubblica per ribadire le motivazioni della protesta. Stasera, una nuova assemblea per definire i prossimi passi. Queelo che è certo è che sembrano avere le idee molto chiare i ragazzi del collettivo che, in questi giorni, armati di scope, palette e buona volontà stanno ripulendo le corti dello splendicdo ex Convento, patrimonio Unesco.

“Le nostre giornate si sviluppano tra i lavori di pulizia e l’organizzazione delle attività, tra le fatiche dei lavori di manutenzione e le risa dei momenti di aggregazione – affermano gli occupanti. Abbiamo ricevuto tante visite – aggiungono – anche quella di chi pretende la nostra uscita dall’edificio perché inagibile o perché, a loro dire, interrompiamo un “servizio pubblico”. Ciò a cui si riferiscono è un deposito della Biblioteca Regionale che, a causa della nostra presenza, dicono non possa essere utilizzato. La verità è che, qualora dovesse essere utilizzato, tale deposito sarebbe assolutamente accessibile dai funzionari, che di certo non troverebbero da parte nostra nessun impedimento”.

Ma, ed è questo il vero punto della protesta, la domanda che si pongono i membri del collettivo Aleph è perchè il complesso sia considerato inagibile.  “Sembra che i criteri di agibilità cambino a seconda dei soggetti coinvolti – affermano ancora. L’ex Collegio risulta inagibile per l’Istituto d’Arte, buttato fuori in un baleno nel 2009; è inagibile per noi, occupanti dell’edificio; non sembra esserlo per la Biblioteca Regionale che mantiene un suo deposito all’interno a cui hanno accesso i propri funzionari. Questa domanda vorremmo rivolgerla a chi sarebbe in grado di darci delle risposte. Nei palazzi istituzionali di Soprintendenza, Regione e compagnia bella tutto tace. Eppure ci piacerebbe sentire le loro giustificazioni”.

Promettono battaglia ma assicurano che “qualora i lavori di messa in sicurezza dovessero partire” se ne andranno. “Fin da subito abbiamo dichiarato che , noi saremmo stati ben disposti ad andare via dall’edificio – proseguono. Le notizie che circolano però circa le intenzioni, una volta rimesso in sicurezza, di dare una parte dell’Ex Collegioa delle imprese private ci inquietano non poco. Infatti, perché tollerare che un edificio pubblico, messo in sicurezza con soldi pubblici, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, venga dato, seppure in parte, in mano a imprese private? Perché perpetrare quella che sembra ormai una prassi a Catania, ovvero la fruizione di spazi pubblici necessariamente filtrata dal privato (come Piazza Lincoln o Piazza Europa)? Anche in questo caso, vorremmo sentire la posizione di chi ha delle responsabilità in merito”.

 


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