Comunali, la giunta "trova" i soldi| Dalle multe 6 milioni per i servizi - Live Sicilia

Comunali, la giunta “trova” i soldi| Dalle multe 6 milioni per i servizi

Orlando approva un maxi emendamento al bilancio per rimpinguare il Fondo di efficienza

PALERMO – Sei milioni di euro, di cui 1,5 subito nel 2019 e gli altri spalmati nei prossimi due anni, per fare “pace” con i sindacati e salvare i servizi pomeridiani e festivi di vigili e dei comunali in musei, cimiteri e impianti sportivi. La giunta Orlando corre ai ripari e, dopo le proteste dei dipendenti di Palazzo delle Aquile, approva un maxi emendamento al bilancio 2019 che adesso passerà al vaglio del consiglio comunale: l’obiettivo è rimpinguare il Fondo efficienza servizi e così non tagliare le indennità al personale, stemperando la tensione che in queste settimane è andata aumentando sempre di più.

Una mano tesa, quella dell’amministrazione palermitana, anche in vista dello scontro col Mef per i rilievi che rischiano di rappresentare una mannaia per concorsi, stabilizzazioni, precari e Coime: al sindaco serve l’appoggio dei sindacati a tutti i livelli e quindi meglio sgombrare il campo dagli altri problemi, così da creare un fronte compatto.

La vicenda in realtà non è nuova, ma rischiava di avere effetti dirompenti sui servizi in città. Il ministero dell’Economia, tra i propri rilievi sul Comune, ha infatti puntato il dito anche contro il Fondo di efficienza servizi, ossia quel calderone in cui finiscono i soldi che servono a finanziare tutto quello che non è compreso nel classico stipendio: la produttività, le indennità di rischio ma anche i servizi dei vigili di sabato e domenica o quelli pomeridiani e festivi nei cimiteri, nei musei o negli impianti sportivi, piscina in primis. Il problema è legato al passato, visto che secondo gli ispettori giunti da Roma il Comune di Palermo dal 2012 al 2017 ha erogato alcune somme (ben sette milioni di euro) senza le dovute certificazioni da parte dell’Oiv, l’Organismo indipendente di valutazione.

Sette milioni che adesso vanno restituiti e che quindi, in via precauzionale, il Comune aveva congelato nel nuovo Fondo, quello cioè dal 2018 in poi. L’unica possibilità era quella che il nuovo Organismo di valutazione sanasse le mancanze del passato, certificando il lavoro svolto dagli uffici (e quindi dai dirigenti) per i cinque anni in questione, cosa che però l’attuale Oiv si è rifiutato di fare, temendo la mannaia della Corte dei Conti. I Revisori dei Conti hanno inoltre messo nero su bianco che il parere dell’Oiv debba essere inteso, di fatto, quale parere “non favorevole”, il che ha portato all’accantonamento definitivo dei sette milioni.

Il risultato è che il Fondo è stato falcidiato e che i sindacati si sono rifiutati di firmare un nuovo contratto decentrato che non conteneva le risorse sufficienti a garantire i dipendenti. In mancanza di un accordo “ponte”, dal primo gennaio 2019 il Comune ha fermato i servizi aggiuntivi dei propri lavoratori, salvando solo quelli indispensabili e sotto la responsabilità dei dirigenti. Una situazione divenuta incandescente e che aveva portato i sindacati allo scontro frontale, oltre a mettere in difficoltà i servizi.

La soluzione però è arrivata ieri, quando la giunta ha deciso di rimpinguare il fondo usando parte dei proventi delle multe agli automobilisti: 1,5 milioni nel 2019, due milioni nel 2020 e 2,5 nel 2021. La Ragioneria preparerà un maxi emendamento al bilancio 2019 che andrà in consiglio comunale (anche se il Ragioniere ha specificato che prima andranno trovati i quasi otto milioni per coprire i tagli della Finanziaria nazionale), mentre il Personale formulerà un quesito al ministero della Funzione pubblica per trovare una scappatoia ai rilievi del Mef.

“Abbiamo individuato delle somme – ha dichiarato il Sindaco, Leoluca Orlando – che permettono quest’anno e permetteranno nei prossimi anni di far fronte alle conseguenze negative dei rilievi mossi dal Mef sul fronte dei servizi essenziali ai cittadini e della corresponsione ai dipendenti delle giuste spettanze. Resta tutta aperta la vicenda, ancor più grave e delicata, di quelli che secondo il Mef sarebbero di fatto esuberi di personale. Una vicenda sulla quale l’Amministrazione non potrà arretrare di un centimetro, sia per la tenuta dei servizi che per il rispetto dei diritti acquisiti dei lavoratori”.

Esultano i sindacati: “L’amministrazione ha accolto una nostra proposta – dicono Csa, Cgil e Uil – Questo incremento permetterà di recuperare le somme sottratte al fondo in seguito alla vicenda Mef e, in più, dopo i doverosi passaggi tecnici, eliminerà una grossa criticità che ad oggi impediva la firma di accordi contrattuali, cosa che danneggia non solo i cittadini che attendono i servizi ma anche i lavoratori visto che, per esempio, non poteva essere pagata la produttività dell’ultimo quadrimestre 2018. La delibera di giunta pone le condizioni per riprendere le trattative che dovranno essere le più rapide possibili per sanare le criticità di questo inizio anno. Il lavoro serio delle organizzazioni sindacali, che pensano a risolvere le difficoltà in favore dei colleghi e non si lasciano trascinare in discussioni di bassa lega che confondono i lavoratori, comincia a produrre i primi risultati”.

I sindacati annunciando buone notizie anche sui precari: “Abbiamo avuto rassicurazioni dagli uffici competenti che l’indirizzo dell’amministrazione sui contratti a tempo determinato in scadenza è quello di proseguire con le proroghe, così come concordato in fase di concertazione. Questo risultato, niente affatto scontato, ci permetterà di proseguire con maggiore serenità nella definizione dei percorsi di stabilizzazione, tenendo presente il macigno del Mef che incombe sulle teste dei lavoratori del comune di Palermo. Il 5 febbraio il consiglio comunale terrà una apposita seduta alla presenza del sindaco e Cgil, Csa e Uil hanno avuto l’autorizzazione dalle autorità competenti per indire un sit-in a piazza Pretoria dalle 10 alle 18.30 per far sentire la presenza dei lavoratori a sostegno dei propri diritti e del proprio lavoro”.


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