Comune, la crisi è ufficiale: Catania si sospende dalla giunta - Live Sicilia

Comune, la crisi è ufficiale: Catania si sospende dalla giunta

Il 9 l'assemblea di Sc: "Orlando si faccia garante della coalizione"

PALERMO – La crisi a Palazzo delle Aquile adesso è realtà, con Giusto Catania che si autosospende dalla giunta in attesa di un’assemblea di partito fissata per il 9 gennaio. Dopo il voto sul bilancio 2020 che ha visto Sinistra Comune abbandonare l’Aula in seguito la bocciatura del mutuo sul tram e il resto della maggioranza votare con le opposizioni, la coalizione che sostiene il sindaco Leoluca Orlando a Palermo è pericolosamente in bilico. Fratture e malumori che in realtà covavano da tempo ma che sono esplose nel pieno delle feste natalizie, concretizzandosi in un voto che sancisce una frattura che adesso il Professore dovrà provare a sanare.

Se i renziani in una nota esultano per gli emendamenti in bilancio, Sinistra Comune è sul piede di guerra. Ieri a pranzo c’è stato un incontro fra il sindaco e Giusto Catania che ha disertato la giunta e nel pomeriggio Sc ha deciso per la sospensione non solo dell’assessore alla Mobilità, ma anche del presidente di Amg Mario Butera. “Bisogna fare chiarezza sue due punti fondamentali – ha detto in conferenza stampa Catania – Esiste ancora una giunta politica? Ed esistono ancora le scelte strategiche su cui abbiamo costruito il programma elettorale?”.

Il riferimento ovviamente è al tram, ma anche al fatto che il consiglio ha finito con lo stravolgere lo schema esitato dalla giunta: un risultato che Orlando non ha disconosciuto, arrivando addirittura a sostenere che le scelte dell’Aula erano condivise dall’amministrazione attiva, ma è evidente che il bilancio sia stato praticamente riscritto in accordo con le opposizioni. Via il mutuo da 21 milioni per il tram e nuove destinazioni per l’avanzo vincolato: cimiteri, strade, scuole e manutenzioni.

“Questi emendamenti non produrranno effetti immediati – attacca il capogruppo di Sinistra Comune Barbara Evola – perché si dovrà comunque aspettare il bilancio 2021, contrariamente a quanto sostiene qualcuno”. “L’avanzo vincolato non può essere usato per la manutenzione strade, è contro la legge”, aggiunge Catania, con una stoccata neanche troppo velata agli uffici che hanno dato parere favorevole. Secondo Sc, inoltre, il progetto del tram ora sarebbe anche a rischio: “Il Rup è estremamente preoccupato – spiega l’assessore sospeso – Sicuramente ci saranno dei ritardi e non sappiamo cosa potrà succedere, se tutto questo metterà a rischio la gara per le nuove linee. Si è trattato solo di un dispetto, di un’operazione demagogica”.

Il punto dirimente però è tutto politico: Sinistra Comune si è ritrovata completamente isolata dagli alleati e non solo da quell’Italia Viva che molti danno ormai in direzione moderata, ma anche dal Partito Democratico e dagli orlandiani con cui dovrebbe fare asse in vista del 2022. Per non parlare del Movimento cinque stelle, a Roma nel governo Conte ma a Palermo convintamente all’opposizione. “Noi avevamo chiesto un incontro di maggioranza seguendo un percorso lineare, ma Italia Viva non ha voluto partecipare, evidentemente era già tutto deciso”, continua la Evola.

Adesso la palla passa al sindaco: il 9 gennaio ci sarà l’assemblea del partito, ma nel frattempo a sinistra si aspettano una mossa del Professore. “Io sono stato sospeso da Sinistra Comune perché è stata Sinistra Comune a nominarmi, non il sindaco, e quindi non parteciperò alle giunte e all’attività amministrativa – spiega Catania – Presumo che il sindaco abbia l’esigenza di incontrarci: se nessuno ci convocherà, sarà anche questo un elemento di valutazione”.

Catania e Butera per il momento restano sospesi e la minaccia di dimissioni è sul tavolo. “Se non ci sono le condizioni di ripristinare la correttezza e la linearità nel percorso politico-amministrativo, non ci sono ragioni politiche perché possa continuare la nostra esperienza in giunta – precisa l’assessore – Noi guardiamo al 2022, ma non siamo disponibili a fare accordi con Forza Italia o con i nipotini di Cuffaro”.

Una crisi che era in gran parte prevedibile: la coalizione che nel 2017 ha rieletto Leoluca Orlando è sempre stata molto eterogenea, dalla sinistra agli alfaniani passando per consiglieri che ora militano a destra, ma il sindaco è sempre riuscito a compattarla. Ma oggi, quando manca un anno e mezzo alle elezioni e con un Professore non ricandidabile, la coalizione rischia di andare in frantumi in vista dei riposizionamenti dei partiti. Sinistra Comune si è ritrovata di colpo isolata, anche dal Pd, e adesso prova a uscire dall’angolo invocando l’intervento del sindaco, ma il percorso è in salita perché da questo si capirà l’interesse di Orlando nel recuperare l’alleato. “Oggi sono esplose le contraddizioni – conclude Catania – e il sindaco deve farsi garante della coalizione”.

La nota di Forza Italia

“Apprendiamo le preoccupazioni dell’assessore Catania riguardo alla geografia politica che si verrebbe a creare in vista delle elezioni amministrative del 2022 – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo –
Ci sentiamo in dovere di rassicurare l’assessore. Forza Italia non schiererà mai il proprio simbolo al fianco del partito dell’assessore Catania o dei partiti che andranno in coalizione con Sinistra Comune. Abbiamo votato favorevolmente gli emendamenti per la manutenzione delle strade, dei marciapiedi, delle scuole e per risolvere il problema dei cimiteri garantendo una dignitosa sepoltura alle 700 bare che giacciono in deposito.
Tutto questo non sarà apprezzato dal gruppo di Sinistra Comune, ma sicuramente verrà apprezzato dai cittadini palermitani. Il nostro partito è alternativo a questa amministrazione e all’operato dell’assessore Catania.
Solo quando questa esperienza sarà terminata gli elettori potranno finalmente voltare pagina e assicurare alla città un governo che abbia a cuore le sorti della nostra Palermo”.

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