Comune, gli esclusi eccellenti: ecco i nomi che non troveremo

Comune, gli esclusi eccellenti: ecco i nomi che non troveremo

Giusto Catania e non solo. Centrodestra e centrosinistra: a chi andranno i seggi.
PALERMO 2022
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Giusto Catania non sarà della partita nel prossimo consiglio comunale, oltre a non essere più assessore. E, nel dare l’annuncio, già immaginiamo centinaia di palermitani che si stanno precipitando in macchina, per andare a clacsonare in lungo e in largo.

Uno scherzo, ovviamente, ma anche il manifestarsi di una percezione. L’assessore alla Mobilità, fiero avversario delle macchine, da chi scrive soprannominato ‘l’assessore della camminata a piedi’, è diventato, spesso, il bersaglio capace di riassumere, consapevolmente e suo malgrado, quel tanto che non piaceva dell’Orlandismo. Non le idee, ma il modo di porle: come se ci fosse una visione sovrana, una pedagogia unidirezionale, da cui non sarebbe lecito discostarsi, pena l’esclusione dal consesso civile.

A prescindere, ci pare di poterlo riconoscere, nella critica di molte posizioni: Giusto Catania è un politico appassionato, con contenuti discutibili, a seconda dell’angolazione, ma genuino e coerente. Un po’ mancherà alle istituzioni di questa città. Lui, in una sorta di video-confessione social, azzarda un bilancio, non rinunciando ai giudizi trancianti sulla destra. Però, lo riconosce: “Abbiamo perso, perché la nostra lista, Sinistra Civica Ecologista, non ha superato lo sbarramento. Probabilmente siamo stati percepiti come la lista della continuità su alcune scelte di governo”. Giusto.

Un altro che non ce l’ha fatta e il leghista Igor Gelarda, di contrapposta visione politica. Lo ricordiamo, nel corso delle nostre cronache, arrabbiato e addolorato davanti allo spettacolo osceno delle bare insepolte e accatastate sotto un tendone, al cimitero dei Rotoli.

La situazione complessiva? Il centrodestra avrà ventiquattro seggi, grazie al premio di maggioranza ottenuto, sedici saranno appannaggio dell’opposizione. Tra i partiti vincenti, con il sindaco Roberto Lagalla, Forza Italia sarà il primo gruppo, con sette consiglieri. Nelle file dell’opposizione ‘comanda il Pd’ con cinque eletti. Una curiosità: sei candidati al consiglio comunale non hanno preso neanche un voto quando manca lo spoglio di 32 sezioni su seicento. Comincia così un’altra storia ed è lecito, quale che sia l’inclinazione politica, incrociare le dita. (Roberto Puglisi)

Aggiornamenti

Tra i primi a partire come candidato sindaco con tanto di manifesti sparsi a Palermo e fino alla fine irremovibile alle pressioni anche da parte del suo movimento autonomista, Totò Lentini aveva rinunciato al fotofinish nell’ambito dell’accordo raggiunto dal centrodestra confluendo anche lui su Roberto Lagalla. Alla prova dell’urna, la sua lista ‘Alleanza per Palermo’ però non ce l’ha fatta a superare lo sbarramento del 5%, fermandosi poco sotto. Risultato? Nessun consigliere eletto. (ansa)


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