Comune, la lotta agli evasori | Ecco il "ravvedimento operoso"

Comune, la lotta agli evasori | Ecco il “ravvedimento operoso”

Ma il contrasto procede tra luci e ombre. Ecco perché.

PALERMO- La lotta agli evasori cominciata dalla nuova amministrazione comunale capitanata dall’assessore al Bilancio Antonio Gentile prosegue a singhiozzi. Se da un lato si studiano e si approvano nuove regole per cercare di arrestare l’evasione fiscale e incentivare il recupero di denaro, dall’altro non si attuano a pieno le strategie annunciate il mese scorso anche dal primo cittadino Leoluca Orlando.

Intanto il Consiglio comunale ieri sera ha approvato il “Regolamento per il ravvedimento operoso”, una serie di provvedimenti volti ad agevolare i cittadini che non sono in regola con il pagamento dei tributi locali. Il testo prevede che il contribuente a partire da gennaio 2018 possa versare gli arretrati prima che gli arrivi la cartella esattoriale con una sanzione ridotta drasticamente, ovvero dal 30 al 5 per cento. Un provvedimento fortemente voluto da Gentile che in questi giorni è stato sempre presente a sala delle Lapidi insieme agli uffici per rispondere a tutti i dubbi e le domande dei consiglieri comunali. “Questo regolamento costituisce un’occasione unica per recuperare somme necessarie all’Amministrazione comunale”, ha detto soddisfatta Barbara Evola, presidente della commissione Bilancio. Dello stesso parere Dario Chinnici, capogruppo del Pd a sala delle Lapidi che ha aggiunto: “Non agevola soltanto l’Amministrazione comunale, ma da una possibilità in più al cittadino, spesso in difficoltà, di regolarizzare la sua posizione fiscale”.

Critica la consigliera dell’Udc Sabrina Figuccia: “L’assessore Antonio Gentile durante un lungo monologo ha illustrato il suo punto di vista sulla complessa situazione delle finanze del Comune di Palermo, aggravata a suo dire da una massiccia presenza di evasori fiscali. Pur trovando estremamente legittime le preoccupazioni dell’assessore – ha continuato – non posso non essere perplessa rispetto all’atteggiamento di un’amministrazione che continua a parlare di inciviltà e di evasione patologica, forse per nascondere le proprie incapacità e tentare di trovare maldestre giustificazioni. Qualcuno dovrebbe, a mio avviso, fare un giro nella città reale, piuttosto che proporre regolamenti, come quello sul ravvedimento operoso che questa sera è stato messo al voto, che poco agiscono in termini di agevolazioni concrete”.

Ma se da un lato si pianificano e attuano nuove iniziative per il recupero dei tributi non versati, vedi il regolamento appena varato, dall’altro non sono state davvero messe in campo le azioni drastiche in concerto con Riscossione Sicilia annunciate il mese scorso. Non sarebbero mai partiti, infatti, i pignoramenti sui conti correnti dei morosi, né il prelievo forzoso da affitti o busta paga. Ad ammetterlo lo stesso Gentile: da Riscossione sarebbero stati inviati solo migliaia di avvisi agli evasori palermitani, ma niente di più a causa di nuove attività messe in campo direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Unica nota positiva è che dalla scadenza della seconda rata per il pagamento della Tari, lo scorso 30 ottobre, le casse comunali avrebbero incassato quasi 3 milioni in più rispetto all’anno scorso.

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