Comune verso il dissesto |E' scontro Caruso - Cutuli - Live Sicilia

Comune verso il dissesto |E’ scontro Caruso – Cutuli

L’ex sindaco Pippo Cutuli non ci sta ad essere additato come il responsabile e replica alle accuse di questi giorni. “Ho lavorato sodo e in maniera parsimoniosa". Replica l'attuale primo cittadino: "Non scherziamo sulla pelle dei contribuenti".

Aci sant'antonio
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ACI SANT’ANTONIO – E’ caccia alle responsabilità per il quasi certo fallimento del Comune di Acfi Sant’Antonio, come evidenzierebbero le inadempienze segnalate dalla Corte dei Conti palermitana e l’ammontare del debito contratto nel 2012. Ma l’ex sindaco Pippo Cutuli non ci sta ad essere additato come il responsabile e replica rispetto alle accuse che in questi giorni, lo hanno investito da ogni parte. “Ho inteso lavorare sodo in maniera parsimoniosa – dice l’ex sindaco Cutuli – riuscendo a pagare tanti debiti e a chiudere tante controversie che creavano sempre una situazione di emergenza. E adesso, per un ipotetico debito di circa 1.500.000 euro si vuole creare un dissesto finanziario”.

Secondo l’ex primo cittadino, dunque, la situzione non sarebbe poi così drammatica come la si starebbe diopingendo. “Altri Comuni hanno debiti molto più cospicui e non accennano minimamente al dissesto finanziario – aggiunge. Ricordo di aver ottenuto dal D.L. 35/2013 un finanziamento per pagare tutti i vecchi debiti ai fornitori al 31/12/2012. Mutuo da rimborsare entro 30 anni. Oltre ad aver avuto un finanziamento regionale di 1.800.000 euro per l’emergenza rifiuti. Di entrambi ha usufruito la nuova amministrazione. Ricordo ancora – continua Cutuli – che abbiamo avviato anche un recupero di circa 1.100.000 euro per somme di oneri di urbanizzazione non ancora versati dai contribuenti, oltre ad aver indetto pubblica gara per il recupero di tutti i crediti (Tarsu-Imu-Pubblicità ed altro) che il Comune vanta nei confronti dei propri utenti. Stranamente bloccata dalla nuova amministrazione. Ora l’applicazione per l’anno 2013 dell’Addizionale Irpef, mai applicata nel nostro Comune, e l’adeguamento IMU, mettono nelle condizioni l’Ente di avviare quegli interventi necessari in grado di consentire il risanamento finanziario e la riconduzione della gestione entro i normali parametri, evitando di far schizzare al massimo tutte le tasse comunali in caso di scellerato dissesto, ed evitando altresì il completo disastro dell’economia santantonese”

Pronta la risposta dell’attuale sindaco, Santo Caruso.  “Il DL 35 e il finanziamento regionale, che l’ex sindaco dice di avere ottenuto – afferma Caruso – sono prestiti messi a disposizione dalla stato e dalla regione per tutti i Comuni, serviti a ripagare i debiti accumulati e non onorati, ma sono soldi che il nostro ente dovrà restituire con rata annua di 470.000 euro. Nemmeno l’aiuto concesso da Stato e Regione è servito a risanare l’esposizione debitoria di questo ente – continua – grazie a questi prestiti abbiamo saldato tutti i creditori, evitando di provocare un danno sociale enorme ma esistono ancora a carico del bilancio del 2013 spese contrattuali assunte nel 2012 e prive di copertura finanziaria per circa 1.141.852,85 euro e debiti fuori bilancio per altri 725.868.99 euro circa senza fare cenno alle passività potenziali (cause che possiamo perdere) che pendono come una spada di Damocle sulle sorti del nostro comune (per circa 1.691.706.83 euro circa). La Corte dei conti ha parlato di una “gestione finanziaria nella quale le spese vengono assunte, anche quelle prevedibili e ricorrenti, in assenza del relativo impegno di spesa” (come previsto art 191 del TUEL) davanti a queste annotazioni, che riguardano la sua amministrazione, ci aspettavamo quantomeno un dignitoso silenzio. Se solo avesse contezza della reale esposizione debitoria di questo Ente, che ammonta a circa 5.000.000 di euro, capirebbe che nemmeno l’innalzamento di tutte le tasse sarà in grado di sanare – da sola – la ferita inferta a questa comunità da un’azione politica che non ha saputo vigilare sulla stato di salute del Comune. Per chiudere in equilibrio il bilancio dell’anno 2013 mancano 1.900.000 euro – conclude Caruso. Evitiamo di scherzare sui numeri e con i numeri quando questi si riferiscono ai soldi dei nostri contribuenti”.

 


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