Comunità energetiche, accordo tra Regione e Cesi - Live Sicilia

Comunità energetiche, accordo Regione – Conferenza Episcopale siciliana

La prima Cer è già pronta a partire ad Acireale

CATANIA – La Regione Siciliana e la Conferenza episcopale siciliana presentano un accordo per promuovere, in tutte le diocesi dell’Isola, l’avvio di comunità energetiche rinnovabili.

La prima Cer è pronta a partire ad Acireale, in provincia di Catania. L’annuncio è stato dato martedì 4 marzo nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans a Palermo, alla presenza del presidente della Cesi e vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e dell’energy manager della Regione, Roberto Sannasardo.

“Solidarietà degli organi dello Stato”

“La transizione energetica oggi è più che mai utile per affrontare le nuove sfide della comunità mondiale – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – ho sempre creduto nella logica di solidarietà dei vari organi dello Stato, questo è uno di quelli. Confermeremo quindi il nostro sostegno all’iniziativa”.

Energia e solidarietà

“L’idea – spiega Raspanti – è che in tutte le diocesi della Sicilia, piano piano, si possano realizzare delle comunità energetiche per poi poterle collegare, grazie al supporto tecnico della Regione siciliana, tra di loro. Le comunità energetiche per noi non hanno soltanto il lato legato all’energia rinnovabile, ma anche il lato solidale”.

“Se riusciamo nell’intento – continua Raspanti – ci dovrebbe essere un flusso energetico tale da poterlo riversare sulle famiglie che non possono pagare le bollette”.

La prima comunità

La prima comunità energetica sorgerà, con i suoi impianti fotovoltaici, in immobili di proprietà ecclesiastica individuati per l’occasione e ritenuti idonei per la realizzazione del progetto. Si tratta della parrocchia del cuore immacolato di Maria e la sua struttura annessa, le chiese di San Paolo Apostolo e Santi Costa e Damiano e il seminario vescovile.

Il risparmio

“Questo comporterà – dice Sannasardo – per la comunità della diocesi di Acireale un beneficio di circa 41 mila euro l’anno, che verrà utilizzato per il contrasto alla povertà energetica e per iniziative di tipo sociale”.

“Con questo progetto – continua Sannasardo – abbiamo anche un risparmio di 179 tonnellate di Co2 all’anno ed è come se avessimo piantato circa 1074 alberi. Il tutto produrrà oltre 337 mila chilowatt/ora all’anno”.

“Il 14 per cento dell’energia – dice ancora Sannasardo – servirà all’autoconsumo dei cinque edifici produttori, l’86 per cento di energia sarà immessa in rete, di cui il 76 per cento sarà condiviso con i 25 membri della Cer”.


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