PALERMO – Dopo le parole di Renato Schifani, candidato del centrodestra alla Regione siciliana, sul futuro delle attuali concessioni demaniali marittime regionali, arriva il commento della società immobiliare “Italo Belga” che gestisce l’omonimo lido sulla costa palermitane.
“La corretta libertà ed il dovere di esprimere la propria visione programmatica su un tema così tecnico e specifico, in presenza di normativa nazionale già approvata ed anche in corso di emanazione – afferma in una nota la società – , non deve e non può mai trasmodare in un (così apparirebbe) attacco diretto ad una società che opera sul mercato in base alle leggi dello Stato. In tale contesto sembra che il problema sia rappresentato dalla nostra società”.
“E’ ormai noto a tutti che le norme attuali e le nuove scelte legislative che ne conseguiranno coinvolgeranno tutti i circa 3.500 attuali legittimi titolari di concessione demaniale regionale. Perché – chiede l’Italo Belga – citarci in modo così plateale, relegandoci al ruolo di proscritti?”
“L’“Italo Belga” – prosegue la nota – esiste in quei luoghi perché quei luoghi li ha realizzati. Nei primi del 900, con la definitiva bonifica di quelle zone paludose, ha segnato la trasformazione territoriale ed urbanistica di Mondello, rendendola località per la balneazione della città. Non vorremmo pensare ad una predeterminata risoluzione sulla sopravvivenza o meno di una società che, come oggi rappresentata, esercita legittimamente la propria attività e che domani, senza preclusioni, può liberamente decidere sul proprio futuro”.
La società immobiliare insomma si sente presa di mira. “Piuttosto che un’improvvida nomination, le migliaia di operatori siciliani, attuali e futuri, avrebbero voluto sentire cosa intende fare un candidato Presidente, se eletto e per quanto di competenza, attraverso l’integrazione delle norme nazionali già in vigore, in ordine alla tutela ambientale di tutti i chilometri di costa di Sicilia, sempre più aggredita dai fenomeni di erosione e di cambiamento climatico”.
La drastica riduzione del litorale per la società che gestisce il famoso lido è il problema. La mancanza degli interventi di mitigazione che nessun operatore privato potrà mai sostenere senza l’apporto regolatorio e finanziario dell’Amministrazione titolare – spiega la nota – , non consentiranno a nessuno, né all’Italo Belga né ai tanti altri operatori imprenditoriali titolari di concessione presenti sui luoghi da 70 anni ad oggi, di continuare a tutelare il bene affidato secondo criteri aggiornati e l’adozione di nuovi investimenti.