Concorso guide alpine| Ricorsi per presunte irregolarità - Live Sicilia

Concorso guide alpine| Ricorsi per presunte irregolarità

"Gli abusi sono stati segnalati alla commissione ma nessuno le ha annotate: perciò sono partite le prime denunce”.

CATANIA – Favoritismi, scambi d’informazioni, procedure poco chiare: una serie di anomalie –per alcuni, veri e propri abusi- avrebbe caratterizzato l’ultima selezione per il corso di guide vulcanologiche, tenutosi nei giorni scorsi sull’Etna. “Gli abusi sono stati segnalati alla commissione, presieduta da funzionari regionali, ma nessuno le ha annotate: perciò sono partite le prime denunce”, ha raccontato a LiveSicilia un esponente di una delle molte associazioni sportive che ruotano attorno alla Montagna etnea.

Qui le guide vulcanologiche sono elementi di punta: le uniche figure abilitate ad accompagnare gruppi e singoli fino ai crateri sommitali. Ma gli ultimi 20 anni hanno visto solo tre bandi di concorso: nel 2001, nel 2016 e poi quest’anno. Tale situazione si pensa abbia creato una notevole congestione di aspiranti, tra i quali anche molti parenti di membri del Collegio Regionale delle guide.
“In un caso del genere, la commissione valutante dovrebbe essere composta da elementi esterni, che solitamente provengono dal nord Italia”, ci viene precisato. Così non è però avvenuto. “Durante la prova pratica di orientamento abbiamo avuto notevoli difficoltà: indicazioni fornite e obiettivi non corrispondevano. Peraltro, tra i partecipanti c’erano istruttori del CAI, cartografi sia civili che militari”, fa notare l’associazione, diversi dei quali membri erano attivi sul campo della prova al bosco Ragabo.

Numeri e dati tratteggiano una situazione dove l’illecito appare manifesto: un centinaio i partecipanti, 19 i candidati ammessi su 20 posti disponibili. Tra questi, 10 parenti prossimi di membri del Collegio delle guide, gli altri sarebbero stretti collaboratori e amici di questi. “Durante l’esercitazione, malgrado le cattive condizioni meteorologiche, sono stati vietati i telefonini previsti però dal bando: questo ha creato problemi di sicurezza. Tuttavia abbiamo osservato amici dei partecipanti, che certamente non c’entravano, circolare in auto e a piedi”. Nessun infortunio grave, ma le interferenze sembrano innegabili. “Gli illeciti sono cominciati da subito”, ci viene detto, “perché in nessuna fase della selezione è avvenuto un riconoscimento dei candidati mediante documento d’identità”.

Almeno cinquanta sono i partecipanti che stanno presentando ricorso (mentre dopo l’ultima selezione, ce n’era stato uno solo): il concorso non comporta soltanto aspettative, ma anche spese per centinaia di euro ed oltre un anno di preparazione teorico-pratica. Già in corso, in sede legale, le operazioni necessarie: “Stiamo raccogliendo, da un numero crescente di persone, gli elementi necessari a provare le illiceità, ed abbiamo già inoltrato un esposto alla Procura”, riferisce uno degli avvocati che si sta occupando della questione.

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