CATANIA. Condanna a 4 anni per l’ex assessore di Palazzo degli Elefanti nella giunta Bianco, Giuseppe Girlando. La Terza Sezione penale del Tribunale di Catania ne ha anche disposto l’interdizione dai pubblici uffici. La Procura ne aveva chiesto l’assoluzione: oggi pomeriggio è giunta, invece, la condanna che riqualifica il reato come avvenuto.
La cronistoria dell’inchiesta
Alla base dell’accusa c’era la registrazione che Gianluca Chirieleison, imprenditore e direttore della Simei, aveva presentato alle forze dell’ordine. Chirieleison, ricevuto da Girlando a Palazzo dei Chierici, aveva chiesto notizie a proposito di un credito di circa quattro milioni di euro vantato dalla sua azienda. I soldi venivano da un appalto per la manutenzione dell’illuminazione pubblica, che Simei si era aggiudicata in associazione, tra le altre, con Enel sole. A un certo punto, la società si trova ad anticipare dei soldi al posto del municipio, visto lo stato disastroso delle casse comunali in epoca antecedente al dissesto economico-finanziario. Quattro milioni di euro, che sarebbero dovuti tornare indietro in più tranche a seguito di un accordo transattivo con il Comune.
È in questa fase che è avvenuto l’incontro negli uffici dell’assessorato allora retto da Girlando. L’assessore, forte del suo ruolo, secondo l’accusa avrebbe chiesto a Chirieleison di intercedere con Manlio Messina. Il neodeputato di Fratelli d’Italia ed ex assessore regionale al Turismo, tra il 2013 e il 2018 è stato uno dei più accaniti oppositori della giunta Bianco in Consiglio comunale. Ai tempi, Girlando avrebbe domandato all’imprenditore di Simei di parlare con l’amico politico affinché non ostacolasse l’approvazione, in aula consiliare, di una delibera legata alla Sostare. In caso contrario, si lasciava intendere, l’iter per la transazione economica con Simei non si sarebbe sbloccato. Attorno a questo nucleo ruota l’accusa della procura di Catania che chiede e ottiene per Girlando, nel frattempo dimessosi, il rinvio a giudizio.