PALERMO- E’ stato condannato a 8 anni di reclusione Michelangelo Rosone, classe ’93, autore dell’omicidio di Giovanni Rosselli. Una lite tra famiglie finita in tragedia sullo sfondo di via Perpignano, nel quartiere Zisa, a Palermo. I Rosselli da una parte, i Rosone dall’altra e la miccia che ha scatenato tutto: l’incidente avuto da Rita Rosone con l’auto del suo ex marito. La reazione esagerata della famiglia di lui e quella dell’altra famiglia, armata di coltelli da cucina. Così c’è scappato il morto, Giovanni Rosselli, 37 anni.
I fatti sono accaduti il primo novembre 2011, giovedì scorso la condanna di Michelangelo Rosone da parte del tribunale dei Minori di Palermo. Era accusato di omicidio, tentato omicidio e rissa, tutti reati aggravati dai futili motivi. Nell’arco del processo, svoltosi col rito abbreviato, a Michelangelo Rosone, difeso dagli avvocati Claudio Gallina Montana e Giovanni Mannino, sono state riconosciute le attenuanti generiche, per aver reagito a un’aggressione, e tolta l’aggravante. Il giovane ha anche reso piena confessione dei fatti.
Quel giorno di quasi un anno fa, un intero quartiere si è fermato. La vittima, Giovanni Rosselli, col fratello Filippo (l’ex marito di Rita Rosone), si sarebbero presentati a casa della donna con un mattarello da cucina in mano. E dalle parole si sarebbe passati subito ai fatti. In difesa della donna aggredita sarebbero intervenuti il padre e il fratello, Antonino e Michelangelo Rosone. Ne è nata una lunga colluttazione. E nella confusione a farne le spese è stato Giovanni Rosselli, ferito a morte con un coltello da cucina da Michelangelo Rosone.