Confindustria, Bonaccorsi riconfermato presidente | "Fondamentale per le imprese lo scampato dissesto" - Live Sicilia

Confindustria, Bonaccorsi riconfermato presidente | “Fondamentale per le imprese lo scampato dissesto”

Un plebiscito vero e proprio ha consegnato la presidenza di Confindustria Catania nuovamente nelle mani di Domenico Bonaccorsi di Reburdone, il presidente uscente. Una conferma del buon lavoro svolto in questi anni ma anche una scelta di continuità da parte degli industriali. “Abbiamo lavorato sodo – spiega a LivesiciliaCatania - lontano dai riflettori, ma vicini alle vere esigenze delle imprese”

Il vertice degli industriali
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l'assemblea degli industriali

CATANIA- Domenico Bonaccorsi di Reburdone sarà ancora per due anni presidente di Confindustria Catania. L’assemblea privata degli industriali lo ha infatti rieletto questa mattina con il 98,5% dei voti. Una conferma del buon lavoro svolto in questi anni ma anche una scelta di continuità da parte degli industriali catanesi e della Giunta che, lo scorso 11 gennaio, aveva indicato proprio nel presidente uscente il candidato unico alla presidenza.

Davanti alla platea degli industriali, Bonaccorsi ha ripercorso le tappe di un periodo, quello appena concluso, che ha visto crescere fino a 1025 le aziende e le unità locali associate, con quasi 26 mila dipendenti: “Abbiamo lavorato sodo, lontano dai riflettori, ma vicini alle vere esigenze delle imprese – ha detto – rispettando due ferme linee di condotta: la concordia al nostro interno (per superare l’interesse del singolo e proporci come interlocutori credibili) e la scelta di una metodologia del “fare”, piuttosto che dell’apparire, per dare soluzioni concrete ai mille problemi delle imprese, fuori da ogni clamore mediatico”. “I risultati di Confindustria Catania – è il commento a caldo di Ivan Lo Bello – ne fanno una territoriale importante nel Mezzogiorno, un punto di riferimento a livello nazionale grazie a una squadra affiatata e forte”.

Presidente, come commenta la sua rielezione?

Non posso che dichiararmi soddisfatto, anche perché negli ultimi tempi è aumentato il numero delle aziende che hanno aderito a Confindustria e questo, secondo me, già da solo evidenzia quanto abbiamo lavorato.

Quale è la situazione delle imprese catanesi? C’è la crisi, questo si sa, ma l’impressione è che a Catania le cose siano, se possibili, peggiori.

In città sono numerose le imprese che soffrono molto, come del resto in tutta la Sicilia e in Italia. In particolare, e questo è un aspetto che abbiamo sottolineato più volte – manca l’interlocuzione con il soggetto Pubblico che continua a non fornire le risposte adeguate alle domande degli industriali. La pressione fiscale, inoltre, anche qui è diventata insostenibile e il cuneo fiscale grava sui lavoratori e non favorisce i consumi. Per non parlare dell’altra questione ormai inaccettabile per le imprese: il mancato pagamento dei crediti da parte della PA, malcostume che pone in serie difficoltà gli imprenditori che, in questo momento, hanno problemi di accesso al credito. E poi, a pesare enormemente, ma non è una novità, è la lentezza della burocrazia.

Qual è lo stato di salute, dunque, delle imprese in città?

Nonostante questa situazione che non ho problemi a definire “postbellica”, le aziende non hanno subito perdite ingenti come in altri settori, come il commercio, ad esempio. In questo senso possiamo parlare di industria sana: c’è stato sì il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, ma a livelli fisiologici. Questo discorso non vale, però, per l’edilizia, che rimane in grande sofferenza. Per questo, a livello locale, ci auguriamo che i tempi per l’approvazione del Piano regolatore cittadino e di quello del Porto non siano biblici.

Il mancato default del Comune, però, vi ha fatto tirare un sospiro di sollievo?

Sicuramente sì, anche se ancora il rischio è alto. Certo, il dissesto avrebbe comportato una serie di reazioni a catena, che avrebbero visto soccombere i creditori del Comune. Evitarlo è stato fondamentale, anche se siamo ancora lontani da quella che potremmo definire “normalità”.

 

 


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