Confindustria: "La gestione ai privati" | Amia: "A Palermo costa meno" - Live Sicilia

Confindustria: “La gestione ai privati” | Amia: “A Palermo costa meno”

Confindustria attacca. L’Amia risponde. Ed è vera “guerra di numeri”. Ieri, infatti, l’associazione degli industriali ha presentato un dossier, tramite il quale, di fatto, ha spiegato come il tasferimento ai privati della gestioni di alcuni servizi controllati dal Comune, consentirebbe un risparmio che va dal 30 al 50%: “Il costo di questo disastro – ha detto Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Palermo, riferendosi alla gestione delle municipalizzate – ricade sui cittadini”.

Ma la replica di una di queste società, una delle più grosse e discusse, a dire il vero, non s’è fatta attendere. Si tratta dell’Amia, attualmente in amministrazione straordinaria: “Non è vero – si legge in una lunga lettera – che il servizio di raccolta dei rifiuti altrove costa di meno”.

“Per operare una serena riflessione occorre – scrive l’Amia – basarsi sui dati attuali e reali. Questi sono stati resi noti alla stampa nei comunicati del 15 e del 17 febbraio scorsi e sono contenuti nell’aggiornamento del piano industriale presentato al Ministero dello Sviluppo economico, al Tribunale fallimentare, alla Regione siciliana e al commissario straordinario del Comune. Da questi dati emerge chiaramente che a Palermo il servizio di gestione pubblica dei rifiuti affidato ad Amia già oggi, dopo la ‘cura’ dei commissari straordinari, costa 115 milioni di euro, molto meno rispetto a tante altre realtà, anche di città siciliane nelle quali la gestione è affidata ad aziende private”.

Nessun costo esagerato, insomma, secondo Amia. E soprattutto, nessuna particolare ricaduta sui cittadini, rispetto ad altre realtà: “Guardando i costi totali e quelli che ricadono sui cittadini (piuttosto che il solo personale impiegato), si rileva – si legge nella lettera – che il costo del servizio previsto per il prossimo biennio dal piano industriale di Amia, stimato con un incremento  massimo di 15/17 milioni di euro a pieno regime, è assolutamente in linea con i costi nazionali, anche delle realtà private o pubblico-private operanti nei grandi centri metropolitani. Tale previsione tiene conto dell’intero personale oggi in servizio. I costi scenderebbero ulteriormente nel caso che le istituzioni  dovessero decidere qualche forma temporanea e parziale di ammortizzatore sociale, fermo restando che tutto il personale, comunque, verrebbe riassorbito totalmente in azienda”.

Poi, rivolgendosi direttamente a Confindustria, la società ha contestato alcuni dei dati contenuti nel dossier presentato ieri: “Va inoltre osservato, rispetto ai dati forniti alla stampa da Confindustria, – prosegue il comunicato –  che non è vero che Amia conta 1.950 dipendenti, Essemme altri 934 e l’insieme delle due società costa 200 milioni. L’odierna gestione di Amia conta invece 1.613 addetti, Essemme 870, e l’insieme delle società oggi costa 115 milioni e costerebbe a regime entro il prossimo biennio, al massimo, 132 milioni. Dunque, la gestione pubblica commissariale di Amia risulta ancora più vantaggiosa persino rispetto alla proposta avanzata oggi da Confindustria sulla stampa, sia sotto il profilo economico (140 milioni) che dal punto di vista dell’occupazione (900 addetti in Amia e 300 in Essemme, gli altri in ammortizzatore sociale a carico della collettività)”.

Poi Amia passa in rassegna i “propri” dati. Tra questi, quelli riferiti alla tassa sui rifiuti: “La Tarsu (2,18 euro a metro quadro per le famiglie), – scrive Amia –  è la più bassa in Sicilia ed è anche inferiore alla media nazionale (2,60 euro) ma anche a quella di Genova (2,44 euro), Bologna (2,48), Torino (2,59), Milano (2,62), Trieste (3,09), Perugia (3,47), Roma (3,54) e Napoli (4,21)”.
Infine, ecco un confronto con alcune realtà nelle quali il servizio è già stato privatizzato: “Il costo per i cittadini di Catani (tariffa per abitazioni, eca inclusa) – precisa Amia – è di € 3,956 al mq, per cui una famiglia con una abitazione di 100 mq paga ben 395,6 euro; a Siracusa (sempre con servizi affidati a privati) i cittadini oggi, per una abitazione di 100 mq, pagano 407,1 euro di tassa/tariffa.
A Palermo, ricordiamo, la Tarsu per le famiglie è di € 2,18: per 100 mq si pagano oggi 218 euro, quasi la metà”.  Numeri, cifre, confronti. Che, però, non chiariscono un dubbio fondamentale: come funziona realmente questo servizio?


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