"Consiglieri con dono dell'ubiquità" | I 5 Stelle sulle Commissioni - Live Sicilia

“Consiglieri con dono dell’ubiquità” | I 5 Stelle sulle Commissioni

Verbali alla mano, gli attivisti del Movimento 5 Stelle analizzano l'attività dei consiglieri comunali. Non inseriti nel lungo elenco solo due esponenti del senato cittadino: Daniele Bottino e Giuseppe Castiglione.

la conferenza stampa
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CATANIA – Per i cinque stelle sono i numeri che contano e, stando a questi, Palazzo degli Elefanti ha speso oltre un milione di euro per le commissioni consiliari dell’anno 2014. Stessa cifra per il 2015. Fanno due milioni, quindi. Nello specifico, nell’anno appena trascorso ci sono state 1.498 sedute, per 13.272 gettoni; mentre per l’esercizio precedente sono 1.622 riunioni per 13.431 oboli di presenza. Cifre che si ricompongono abbracciando quelle che vengono definite delle vere e proprie “anomalie”. Le chiamano più simpaticamente “ubiquità”, “teletrasporto” e “permanenza”. Dietro c’è il triplice fenomeno della presenza in  contemporanea di uno stesso consigliere in più commissioni, anche in parti opposte della città e gettoni incassati nonostante tempi di permanenza in aula assai ridotti, addirittura di un solo minuto. È il caso questo di Salvatore Giuffrida e Francesco Trichini.

Poi c’è Antonino Vullo, che per ben nove volte avrebbe azionato il “teletrasporto”. Una nuova “Gettonopoli”, forse. Dopo i numeri che meno di un di 12 mesi fa hanno fatto tremare il comune di Acireale, lo sguardo sui grillini si ferma sul senato catanese. E sono in pochissimi a uscire indenni dalla scure pentastellata: solo Giuseppe Castiglione e Daniele Bottino si salvano. Il report è stato presentato oggi alla città e agli stessi consiglieri.

Tre di questi hanno accolto l’invito e si sono presenti al meet up di piazza Della Guardia. Un trio bipartisan: Tuccio Tringale (Catania 2.0), Giuseppe Catalano (Articolo 4), Lanfranco Zappalà (Pd). Su quest’ultimo pesa la rilevazione di essere stato presente sette volte e per ben cinque minuti in due commissioni contemporaneamente. Ne è nato un sipario niente male, a metà strada tra il processo e una riunione di partito, ma di quelle vecchio stampo.

Al momento non vi è nessuno rilievo penale in corso. L’inchiesta dei cinque stelle aiuta però a mettere in chiaro quali siano le spese per il funzionamento degli organi di governo della città. Emerge infatti che un gettone vale 75.51 euro lorde e i consiglieri ne possono incassare un massimo di 27 al mese, oltre i quali le sedute non vengono rimborsate. “Mediamente, sono presente quaranta volte al mese, per quasi la metà di esse non ricevo gettoni”, spiega Giuseppe Catalano. Il quantum complessivo lordo, arriva quindi 2.044,49 euro mensili massimi a consigliere, 24.533,88 annui.  “I consiglieri che sono intervenuti oggi adducono che le anomalie riscontrare – spiega la senatrice Nunzia Catalfo – si devono a errori di verbalizzazione. Francamente, tutto ciò è singolare.  Al di là di ciò, in città similari, penso a Verona, la spesa è inferiore. Lì le commissione sono 7, mentre qui 12”.

“È necessaria la massima trasparenza, che da sola dissiperebbe molte storture”,  spiega Gianina Ciancio, deputata Ars del movimento grillino. Il pacchetto di proposte dei cinque stelle passa da più strumenti. A partire dalla riduzione del numero di commissioni, da 12 a 8; la riduzione dei loro componenti, 11 a 8. E c’è di più: per ottenere il gettone di presenza, bisogna essere stati in aula almeno 30 minuti; ma c’è anche l’obbligo di pubblicare online i rispettivi verbali. Se poi la seduta è in diretta streaming, tanto meglio. Insomma, “i regolamento delle Commissioni va mutato – spiega la Ciancio –, non si può accettare che il gettone di presenza da strumento di rimborso diventi un compenso per attività che non ci sono”. 

Dopo il presunto caso dei consiglieri comunali in odore di Mafia, la deputata Giulia Grillo che ha interrogato sulla questione il ministro dell’Interno Alfano, rilancia: “Non sono soddisfatta della sua risposta, che ha preferito rinviare tutto all’autorità giudiziaria”. E scatta l’attacco a Enzo Bianco: “La verità è che c’è una cappa sulla città e lo si vede dal fatto che questa amministrazione non va avanti e non riesce a produrre risultati concreti”. Nello specifico, “sono soprattutto le questioni di bilancio – spiega la deputata a cinque stelle – ad allarmarci. Personalmente ho chiesto per ben due volte l’invio degli ispettori ministeriali e la sottosegretaria all’Economia De Micheli mi ha assicurato che verrà fatto, appunto perché l’ultimo intervento su Catania risale al 2007”.

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