Il consiglio comunale di Messina ha approvato all’unanimità il regolamento predisposto dall’assessore al patrimonio comunale e decentramento, Franco Mondello che disciplina le modalità, le condizioni ed i criteri in base ai quali saranno devoluti gli immobili confiscati alla mafia, ai sensi della legge 109/96. Diversi i beni confiscati ad esponenti dei clan messinesi, che saranno ora devoluti ad associazioni per altri utilizzi. Si tratta di circa trenta immobili tra ville, appartamenti, uffici, locali commerciali e persino box auto. Il record delle confische spetta a Santo Sfameni, boss di riferimento della mafia nella fascia tirrenica e a Villafranca Tirrena in particolare, con 7 beni, seguono Letterio Sollima, Lorenzo Ingemi e Michelangelo Alfano, riferimento di Cosa Nostra a Messina. Il comune deciderà in seguito se amministrare direttamente i beni oppure autorizzare l’utilizzo in concessione a titolo gratuito in favore di comunità enti, associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche, associazioni ambientalistiche. La concessione dei beni sarà finalizzata alla realizzazione di attività sociali al servizio del territorio, per rafforzare e accrescere la cultura della legalità.
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