Tregua maggioranza-opposizione | E il Consiglio prova a ripartire - Live Sicilia

Tregua maggioranza-opposizione | E il Consiglio prova a ripartire

Dopo il caos dei giorni scorsi arriva la mediazione: oggi in aula il caso del ponte Corleone.

PALERMO – Oggi l’audizione dell’assessore Emilio Arcuri  e dei dirigenti comunali sulla situazione del ponte Corleone, poi gli statuti delle società partecipate e, a partire dalla prossima settimana, una nuova seduta per ascoltare la difesa in Aula del responsabile dell’assessorato alla Cultura Andrea Cusumano in merito agli eventi di Palermo Capitale della Cultura. Il sentiero per fare uscire il consiglio comunale dall’impasse lo traccia il presidente di Sala delle Lapidi, Totò Orlando, al termine di una due giorni di mediazioni tra maggioranza e opposizione ormai ai ferri corti.

Al centro della contesa il muro contro muro nato una settimana fa in una seduta convocata per discutere degli statuti delle società partecipate ma finita con un dibattito sul ponte Corleone e sugli eventi organizzati nell’ambito di Palermo Capitale della Cultura. Brecce aperte non dall’opposizione ma da due esponenti di maggioranza, Sandro Terrani e Giulio Cusumano, che hanno portato allo scontro in Aula e costretto Totò Orlando al rinvio. Scricchiolii continuati anche nelle ultime ore che hanno visto Sinistra Comune e un consigliere del Pd, Rosario Arcoleo, accomunati da una richiesta di confronto con il sindaco.

La mediazione di Totò Orlando, intanto, è andata avanti lunedì con una conferenza dei capigruppo disertata dalla minoranza, che a sua volta ha incontrato il presidente del Consiglio l’indomani in separata sede: alla fine è stata sancita la tregua tra la maggioranza, che premeva per una ripresa immediata della discussione sugli statuti delle società partecipate, e l’opposizione, che chiedeva di non sopire il dibattito di Sala delle Lapidi con gli assessori Arcuri e Cusumano sul banco degli imputati. La proposta di mediazione sull’ordine dei lavori ha convinto i capigruppo di minoranza Giulio Tantillo, Fabrizio Ferrandelli, Cesare Mattaliano e Ugo Forello.

Alle 17 di oggi si ripartirà dunque dall’audizione dell’ex vicesindaco Arcuri e degli uffici comunali sullo stato di salute del ponte sulla circonvallazione, poi sarà la volta delle aziende. Il disco verde ai nuovi statuti dovrebbe arrivare lunedì ma la condizione posta dalla minoranza è ferma: almeno 21 consiglieri di maggioranza siano presenti in aula, altrimenti la tregua salterà. Portati a termine questi obiettivi a Sala delle Lapidi arriverà il turno dell’assessore alla Cultura. “Riteniamo importante lavorare sui problemi della città sollevati dagli stessi consiglieri di maggioranza – sottolinea Fabrizio Ferrandelli -. Vogliamo capire se esiste ancora una maggioranza dal momento che le sedute del Consiglio rimangono impantanate per le divisioni nella coalizione che sostiene il sindaco”. Resta da sciogliere il nodo sul contingentamento dei tempi per le comunicazioni in Aula, strumento che secondo la maggioranza sarebbe stato usato dall’opposizione con l’unico obiettivo di bloccare i lavori: “Basta con queste startegie ostruzionistiche – avverte il capogruppo di Sinistra Comune, Giusto Catania -, vogliamo che il Consiglio lavori al meglio per affrontare gli argomenti centrali nello sviluppo della città. Non è accettabile che si allunghino i tempi per l’approvazione di documenti importanti come gli statuti delle Partecipate”.

Parole pronunciate a una manciata di giorni dalla nota diffusa dall’assemblea cittadina di Sinistra Comune, con cui si chiedeva “con urgenza” al sindaco Leoluca Orlando un “confronto pubblico”. Una richiesta figlia di una presa d’atto: “E’ necessario aggiornare e dare attuazione al progetto di governo della città che, per cause diverse, sembra impantanato tra problemi di comunicazione – recitava la nota -, rallentamenti della macchina comunale e difficoltà politiche fuori e dentro il Consiglio”. Arcoleo, vicino alla corrente che fa capo al deputato regionale Antonello Cracolici, si spinge anche oltre annunciando urbi et orbi che “nella maggioranza manca una vera unità”. Arcoleo chiede “al più presto un confronto approfondito tra sindaco e gruppi consiliari che preceda la convocazione di un vero e proprio vertice di maggioranza”.


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