CATANIA – Una situazione estremamente difficile e delicata, da un lato, e dall’altro però una città che sta dimostrando di essere umana e solidale. Il vicesindaco e assessore alla Polizia Municipale, Marco Consoli, di fronte alla tragedia dei migranti sbarcati in città e oggi in parte ospitati in strutture comunali, descrive così Catania che, nonostante le evidenti difficoltà del caso, date soprattutto dall’unicità dell’evento, sta reagendo alla prova con spirito.
Vicesindaco, l’emergenza continua ad essere affrontata nelle stanze delle istituzioni così come nelle sale dell’istituto Andrea Doria, che ospita oggi una parte dei siriani arrivati sulle coste catanesi. Quale è la situazione, attualmente, e in che modo il Comune è presente?
Innnanzitutto, devo sottolineare che vi è stata una grande azione sinergica tra tutte le istituzioni, Prefettura, Questura e Comune di Catania, insieme alla Protezione civile comunale, che ha gestito l’emergenza con grande serietà, andando anche oltre quelle che erano le proprie competenze. Mi riferisco, ad esempio, al reperimento dei pasti e alla presenza fisica nei luoghi che hanno ospitato gli immigrati. Alla Doria sono ospitati i siriani. Questo centro di accoglienza lo ha messo a disposizione il Comune, andando oltre le proprie competenze, individuando immediatamente la struttura e garantendo tutto il giorno i pasti grazie a un’azione non solo mia ma anche dell’assessore Valentina Scialfa con cui siamo riusciti ad attivare una rete importante. Abbiamo avuto la collaborazione dell’ospedale Cannizzaro che, per tre giorni, ha fornito i pasti e successivamente c’è stato l’intervento di tante associazioni e del volontariato. Catania e i catanesi hanno dimostrato di essere solidali e accoglienti. Questo è un grande valore che nessuno potrà mai disconoscere.
Per quanto riguarda la richiesta, da parte dei volontari che stanno operando in queste ore, di mediatori culturali e medici, come pensate di rispondere, insieme chiaramente alla Prefettura e a tutti gli organi preposti, per aumentare il sostegno, per quanto possibile, a queste persone?
Per quanto riguarda i medici, dalla mattina del sabato fino a oggi vi è stata sempre la presenza del 118 e della Croce Rossa che hanno garantito, dove necessario, il loro sostegno. Ci sono stati dei casi più o meno importanti e sono stati trattati con assoluta celerità. Credo che il problema della presenza dei sanitari sia molto relativo. Diverso il discorso relativo ai mediatori culturali: sarebbe stato forse più opportuno averne istituzionali e non solo delle associazioni.
Quali sono i limiti del Comune nel gestire l’emergenza e quali le richiesta al Governo?
Chiediamo al Governo di non lasciarci soli. Di non lasciare sole le istituzioni locali: Prefettura, Questura e Comune, devono essere messi nelle condizioni di garantire il primo intervento. Poi occorre, però, un coordinamento da parte del Governo. Abbiamo bisogno di risorse in materia di Protezione Civile: Catania non le ha e il Governo nazionale deve venirci incontro e soprattutto, in un momento così difficile, non deve lasciare sole le Istituzioni.