Consolidato, Orlando in Aula| Vertice con la maggioranza - Live Sicilia

Consolidato, Orlando in Aula| Vertice con la maggioranza

Nervi tesi in vista dell'esame dei conti del Comune.

Sala delle lapidi
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PALERMO – A Sala delle Lapidi inizia il lungo iter del bilancio. Il consiglio comunale dovrà infatti approvare nel giro di poche settimane il consolidato, il consuntivo e il previsionale: un fuoco di fila niente male per una maggioranza claudicante che nelle ultime settimane ha sofferto di più di un mal di pancia.

La seduta che si è aperta con le relazioni del sindaco Orlando, dell’assessore Gentile, del Ragioniere generale e del presidente del collegio dei revisori, è stata particolarmente calda ed è proseguita con gli interventi delle minoranze, per poi lasciare spazio a un vertice notturno di maggioranza. Un passaggio delicato, forse uno dei più delicati dell’intera consiliatura: la Corte dei Conti deve ancora emettere la sua sentenza sui rendiconti 2015 e 2016, i risultati della task-force sui disallineamenti non sono ancora noti e le partecipate (Rap e Amat) presentano più di un buco nei bilanci. Una situazione che si intreccia con il malumore della maggioranza: al netto del rimpasto, tema che resta sul tavolo, il problema è che alcuni orlandiani sarebbero poco propensi a dare il via libera a scatola chiusa. Pesano disallineamenti per 42 milioni di euro e la promessa di spalmarli sul previsionale non convince tutti, così come preoccupano la tenuta dei conti e lo spettro del deficit strutturale adombrato dalla magistratura contabile.

La coperta però resta corta, visto che ormai c’è il consolidato: o il Comune accetterà di pagare di più o le aziende dovranno rinunciare ai crediti. In entrambi i casi spunterà un buco da qualche parte e la scelta potrebbe essere tra preservare gli equilibri di Palazzo delle Aquile o quelli delle società, che devono fare i conti anche con altri problemi. Rap è da otto mesi senza un cda e il Comune non riesce a trovare un presidente che accetti il rischio di guidarla, fronteggiando anche il taglio della Tari di 5 milioni che non consente di coprire tutti i costi del servizio; Amat non riesce a coprire i buchi del tram, mentre si progettano nuove linee.

Come se non bastasse, tutti bussano alla porta del Comune: oggi i lavoratori del Coime si aggiungono a una fila già ben nutrita composta dai vigili, dai dipendenti a cui vengono chiesti gli arretrati, dai precari che chiedono la stabilizzazione.


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