Sicilia, la strategia di Conte e il voto sulle grandi città - Live Sicilia

Sicilia, la strategia di Conte e il voto sulle grandi città

Dal voto al Pnrr, fino all'emergenza sbarchi. Conte in visita nell'Agrigentino
IL TOUR DELL'EX PREMIER
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“Il voto dei grandi Comuni non può coinvolgere la Sicilia. Non credo che un’onda nazionale possa essere determinante su quest’isola dove, come sul territorio nazionale, sismo riusciti a convergere con Pd, con liste civiche. Qualche volta siamo andati da soli”. Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, a Farava, nell’Agrigentino, per un incontro elettorale. In Sicilia domenica e lunedì prossimi, 10 e 11 ottobre, si terrà il primo turno per le amministrative in 42 Comuni dell’isola. Conte si è soffermato anche sulla questione del Pnrr e le risorse sprecate: “Una parte cospicua dei fondi deve andare al Meridione. Sarebbe una follia con questa montagna di miliardi non riavviare e consentire al Paese di poter correre, coniugando crescita economica e sociale. No al divario fra Nord e il Sud. Una parte cospicua dei fondi devono essere garantiti al sud e il movimento cinque stelle farà in tutti i modi che vadano al Sud”.

I fondi del Pnrr

“Poi – ha aggiunto – ci sono dei problemi concreti: bisogna saperli spendere. Quello che è successo qui, con 31 progetti per l’agricoltura, bocciati per carenza di requisiti e’ molto grave e ci dice che ci sono delle amministrazioni territoriali che non sono in grado di spendere. Dobbiamo intervenire, questi soldi vanno spesi e non va sprecato neanche un euro”. E sulle dichiarazizoni di Giorgia Meloni, che ha detto “in FdI non c’è razzismo, antisemitismo e nostalgie”, Conte ha ribadito: “Dire che non c’e’ alcuno spazio per il fascismo è una bella affermazione di principio che merita rispetto, ma bisogna essere conseguenti. Bisogna prendere le distanze dalle persone coinvolte, e mi risulta che una persona coinvolta sia stata eletta a Milano. Non e’ che si possono fare solo affermazioni di principio”.

L’emergenza sbarchi

L’ex premier ha posto l’accento anche sull’emergenza sbarchi in Sicilia: “Il problema dell’immigrazione e della gestione dei flussi migratori non si risolve né col filo spinato, né coi muri. Nella zona costiera non puoi erigere delle barriere. Bisogna intervenire con una gestione europea, prevenire le crisi geopolitiche che innescano i flussi migratori. Occorre lavorare a livello internazionale con i Paesi di origine e quelli di transito. Non si può militalizzare l’Unione europea. I decreti di sicurezza hanno contenuto molte buone novità, molte soluzioni. Si pensi alla gestione piu efficace delle procedure di regolarizzazione presso le Prefetture. Qualche altro profilo non ha funzionato. C’erano cose che già mi avevano lasciato perplesso, avevamo cercato di modificare quando la Lega aveva presentato la versione originaria”.

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