Continua la battaglia per l'ospedale |Petizione e blitz al nosocomio acese - Live Sicilia

Continua la battaglia per l’ospedale |Petizione e blitz al nosocomio acese

Si moltiplicano le azioni in difesa del presidio ospedaliero di via Forlanini.

GIARRE. Il comprensorio ionico etneo non si arrende alla chiusura dell’ospedale Sant’Isidoro di Giarre e moltiplica le azioni per sollecitare il Governo regionale a modificare il piano di rimodulazione della rete ospedaliera. Nell’ultima settimana a mobilitarsi in prima persona sono stati, non solo i rappresentanti delle istituzioni, ma anche delle associazioni di categoria. Il presidente della Confconsumatori Sicilia Carmelo Calì ha lanciato una petizione online sul sito Change.org, rivolta al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, all’assessore Regionale della Salute, Baldassare Gucciardi e al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

“La nuova Rete Ospedaliera in corso di approvazione da parte della Regione Siciliana – si legge nel testo – prevede la chiusura dell’Ospedale di Giarre (CT). Tale scelta, illogica, calpesta il diritto alla salute di circa 100.000 cittadini, che si vedono privati di una struttura importante e fondamentale. Chiediamo che nel piano, in corso di approvazione, venga inserito anche l’Ospedale di Giarre, che è l’unico, in tutta la Regione, ad essere cancellato”.

Ma non si fermano qui le iniziative della Confconsumatori. “Fino ad oggi – spiega Carmelo Calì – nelle segrete stanze del potere è stata promessa l’apertura dell’ospedale di Giarre. Poi di fatto, nelle altrettante segrete stanze del potere, la struttura è stata cancellata. Adesso ognuno deve venire fuori e deve dire chiaramente qual è la sua posizione. Invieremo una lettera aperta a tutti i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana e a tutti i parlamentari nazionali della provincia di Catania e – prosegue – chiederemo loro di farci sapere se condividono la nostra battaglia sulla riapertura dell’ospedale di Giarre e, se la condividessero, quali sono le iniziative che intendono intraprendere. Se non otterremo risposta entro pochi giorni, intenderemo quel silenzio come no. A quel punto – conclude il presidente della Confconsumatori – pubblicheremo i nominativi di tutti e le rispettive posizioni perché adesso bisogna giocare alla luce del sole senza nascondersi”.

Nemmeno i sindaci del distretto socio – sanitario 17 sono rimasti a guardare e, nei giorni scorsi, con addosso le fasce tricolori, hanno compiuto un blitz al pronto soccorso del nosocomio “Santa Marta e Santa Venera” di Acireale. L’obiettivo era accendere i riflettori su una struttura ritenuta incapace di dare risposte ad un bacino d’utenza di oltre 230mila abitanti, poiché divenuto punto di riferimento anche per gli abitanti del comprensorio ionico etneo.

“Siamo venuti a vedere personalmente – spiega il sindaco di Riposto Enzo Caragliano – Abbiamo notato che, nonostante la presenza di medici che lavorano a più non posso con alto senso di professionalità, i malati sono sofferenti, in barella, seduti, allettati. Attese di cinque, sei, sette ore dovute all’affluenza. E’ un presidio che non è in grado di sopportare quelle che sono le esigenze di un territorio così vasto”.

Rincara la dose il sindaco di Giarre Angelo D’Anna. “Riceviamo ogni giorno tante lamentale su disservizi costanti – spiega il primo cittadino – non dovuti naturalmente alla cattiva volontà degli operatori, ma certamente a strutture insufficienti ad accogliere un bacino d’utenza di oltre 230mila residenti, con gli stessi medici, infermieri che prima erano in due ospedali diversi. Vogliamo – conclude D’Anna – che sia riaperto l’ospedale di Giarre con il suo pronto soccorso, perché questa è la risposta che i nostri cittadini si attendono”.

I sindaci, intanto, si dicono pronti a dare il via a nuove azioni eclatanti.

 


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