Mentre un imperscrutabile Raffaele Lombardo completa il puzzle del suo quarto governo, a meno di 24 ore dal suo battesimo all’Ars le incognite rimaste sarebbero solo un paio. La prima riguarda la sorte del gruppo di Dore Misuraca, con il quale la trattativa è ancora aperta. La seconda riguarda l’identità del nuovo (o dei nuovi) assessori in quota Pd.
Partiamo dalle caselle più o meno sicure. Restano i tecnici Gaetano Armao (che dovrebbe passare, suo malgrado, dai Beni culturali al Bilancio), Caterina Chinnici e Massimo Russo. Restano anche i tre tecnici di area Pd: Pier Carmelo Russo (vicino ad Antonello Cracolici, ma, secondo rumors, prossimo a un cambio di assessorato), Marco Venturi (espressione di Beppe Lumia) e Mario Centorrino (gradito a Francantonio Genovese e alla sua corrente Innovazioni). Al Pd dovrebbe spettare solo un altro assessore. Ed è aperta una corsa tra le varie anime del partito per accaparrarselo. Innovazioni punta, come anticipato da Livesicilia, sul giuslavorista palermitano Agostino Equizzi, dato per favorito. Un altro nome è quello dell’economista palermitano Salvo Cincimino, che col segretario Giuseppe Lupo condivide l’appartenenza all’Opus Dei. Ma sarebbe attivissimo nelle ultime ore anche il tandem Mirello Crisafulli-Angelo Capodiscasa, per ottenere un posto per un’anima del partito fin qui rimasta fuori dai giochi. In quel caso, il candidato numero uno è l’ex parlamentare Franco Piro, navigatissimo conoscitore dei bilanci regionali. “Non ci interessa avere un assessore d’area. Ci interessa avere degli assessori del partito, con designazioni che passano dagli organismi competenti”, dice a Livesicilia Mirello Crisafulli, che invita ad attendere le mosse del segretario Giuseppe Lupo. Il quale domani dovrebbe incontrare nuovamente Raffaele Lombardo. In casa democrat c’è chi spera addirittura in due new entries, ma i conti li fa l’oste Raffaele.
Dal Pd oggi sarebbero arrivati al governatore segnali di stop all’ingresso in giunta di Nino Strano, non considerato tecnico, e poco gradito ai democratici per la non dimenticata vicenda della mortadella mangiata in Parlamento. Il catanese, però, è forte della blindatura di Gianfranco Fini e dovrebbe restare al suo posto, occupando l’ottava casella. La nona andrebbe a un altro uomo espressione del nascituro gruppo Futuro e libertà, cioè il giovane Gianmaria Sparma, che andrà all’Agricoltura. Il decimo posto a tavola è stato assicurato all’Api. Ma il nome di Egidio Ortisi, candidato del partito di Rutelli, ha scatenato, come per Strano, molti mal di pancia. Ortisi, ex Ppi, è infati un politico “puro” per quanto fuori dal Parlamento, e un suo ingresso in giunta alimenterebbe gli appetiti di altri politici di carriera attualmente appiedati. I rutelliani restano però fermi sul suo nome. In subordine, il piano B contempla in giunta Uccio Messineo, docente di Economa all’Università de L’Aquila.
La casella numero undici spetta all’Udc, che si appresta a formalizzare la scissione tra i cuffariani di Saverio Romano, migrati alla corte del Cavaliere con la promessa, secondo i quotidiani nazionali, di un posticino da sottosegretario o addirittura da ministro, e i casiniani di rito ortodosso, guidati da Gianpiero D’Alia. In questi giorni si è scritto che il loro uomo in giunta sarebbe stato un messinese, ma non sarà così. L’assessore gradito dai centristi verrà da Palermo e il nome che Lombardo farà domani sarà quello di Andrea Piraino, professore universitario palermitano, già segretario dell’Anci, già centrista, trasmigrato al Pd al seguito di Marco Follini, ma ormai in uscita dal partito di Bersani.
Resta il dodicesimo e ultimo posto. Che sembra cosa fatta per Antonio Scavone, manager dell’Asl di Catania espressione diretta di Raffaele Lombardo. Potrebbe inserirsi nella rotazione dei “vecchi” assessori succedendo a Pier Carmelo Russo all’Energia. Per far posto a un uomo di Misuraca, il governatore dovrebbe sacrificare la sua poltrona, magari piazzando un tecnico a lui vicino e gradito anche all’ala di Misuraca. Rimangono 24 ore per trovare la soluzione.