PALERMO – Gli indizi di colpevolezza sono robusti e gravi, ma è passato tanto tempo dunque non c’è pericolo di reiterazione del reato. Il giudice per le indagini preliminari Antonella Consiglio ha respinto la richiesta della Procura della Repubblica di Palermo che avrebbe voluto una misura cautelare per G. V., funzionaria di Riscossione Sicilia.
Quest’ultima era in stretto contatto con Alessandro Del Giudice, l’avvocato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e usura.
La donna nel 2017 si sarebbe introdotta nel sistema della società che gestisce la raccolta delle tasse per acquisire informazioni su clienti, amici e parenti del legale. Sono quindici le persone su cui la funzionaria ha acquisito le informazioni girate poi all’avvocato.
“Senti una cosa un signore vuole sapere quanto gli veniva… che carico c’hai… un signore anziano”, diceva Del Giudice. Quali fossero gli obiettivi di queste ricerche non è chiaro. Il legale potrebbe averle utilizzate nella sua attività forense, ma non si esclude che le informazioni potrebbero essere state utilizzate per individuare potenziali vittime dell’usura.
Così come bisogna accertare perché la donna avrebbe prestato dei soldi a Del Giudice per pagare una parte delle spese legali di Emilio Pizzurro, coinvolto nell’operazione “Apocalisse”.