Coronavirus, l'allarme dei medici: | “Mancano pure le mascherine” - Live Sicilia

Coronavirus, l’allarme dei medici: | “Mancano pure le mascherine”

Il sindacato Cimo: “Ignorate le circolari del Ministero. Così siamo a rischio infezione”.

GLI OSPEDALI PALERMITANI
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Il Coronavirus preoccupa anche i medici. Quelli palermitani, nello specifico, che attraverso il sindacato Cimo hanno lanciato il proprio allarme: “Sono state disattese le circolari ministeriali. Gli operatori negli ospedali non dispongono di dispositivi di protezione e sono a rischio infezione”.

Un allarme che arriva proprio nelle ore in cui viene registrato il primo caso di Conoravirus nell’Isola. I medici del Cimo ricordano che già nel mese di gennaio, da parte del Ministero della Salute erano giunte “indicazioni precise in merito alla gestione dei pazienti sospetti di infezione da Covid19 nonché dei pazienti positivi allo stesso”. E il Cimo cita parti di quella circolare: “I casi sospetti di nCoV – è in una nota ministeriale del 22 gennaio scorso – vanno visitati in un’area separata dagli altri pazienti e ospedalizzati in isolamento in un reparto di malattie infettive, possibilmente in una stanza singola, facendo loro indossare una mascherina chirurgica, se riescono a tollerarla. Il numero di operatori sanitari, di familiari e di visitatori ad un caso sospetto deve essere ridotto, e deve essere registrato. Il personale sanitario che accudisce tali casi dovrebbe, ove possibile, essere dedicato esclusivamente a questi pazienti per ridurre il rischio di trasmissione. Per motivi precauzionali, – prosegue la circolare del Ministero – si raccomanda che il personale sanitario, oltre ad adottare le misure standard di biosicurezza, applichi le precauzioni per prevenire la trasmissione per via aerea e per contatto. In particolare, dovrebbe indossare: mascherina e protezione facciale, camice impermeabile a maniche lunghe non sterile e guanti. Qualora siano necessarie procedure che possono generare aerosol, la mascherina dovrebbe essere di tipo FFP2. Dovrebbero essere utilizzati strumenti mono-uso e strumentazioni portatili (es. raggi X) per evitare di muovere il paziente. Se è necessario trasportare il paziente fuori dalla stanza di isolamento, usare percorsi predeterminati per minimizzare la possibile esposizione di personale sanitario, altri pazienti e visitatori”.

Le circolari

Altre circolari degli stessi giorni poi indicavano quali fossero i dispositivi di protezione (DPI) necessari per proteggersi dal virus: occhiali, mascherine, tute. Circolari che, secondo il sindacato, non sarebbero state rispettate: “Nonostante il Ministero della Salute abbia stabilito, già dal mese di Gennaio, un percorso necessario per rendere le aziende sanitarie pronte a gestire le infezioni da Covid19, garantendo la sicurezza degli operatori ed evitando l’ulteriore diffusione del virus nella popolazione, – ribadisce il sindacato in una nota – appare evidente come, in larga parte, tale percorso di adeguamento sia stato del tutto disatteso dall’azienda Asp Palermo nei propri presidi ospedalieri e soprattutto nelle aree di emergenza degli stessi (pronto soccorso e terapie intensive)”. Mancherebbero poi le aree di isolamento “per i pazienti sospetti che, pertanto, potrebbero favorire, stando a contatto con altri pazienti presenti, la trasmissione del Covid19. Ancor più grave e sorprendente – prosegue la nota – risulta l’ingiustificabile carenza di DPI per il personale sanitario, operante nelle aree di emergenza dei presidi ospedalieri aziendali, che risulta esposto a potenziali infezioni e che, fungendo da veicolo, provocherebbe la diffusione dell’agente infettivo all’esterno”. Il sindacato, che non esclude “opportune azioni” per garantire la salute degli operatori, chiede quindi “che vengano prontamente attuate le direttive ministeriali nei P.O. aziendali garantendo la sicurezza dei lavoratori e garantendo la salvaguardia di tutta la popolazione”.

Le divise

“Le aziende ospedaliere si occupino, come previsto dal contratto, della igienizzazione delle divise del personale, evitando che le stesse vengano portate a casa dai lavoratori”. Lo afferma Enzo Munafò, segretario provinciale della Fials Palermo, commentando le misure per prevenire l’emergenza Coronavirus.

“Più laboratori per effettuare le diagnosi, dotare tutto il personale dei dispositivi di sicurezza, postazioni di triage esterne ai presidi ospedalieri con strutture mobili quali punti di primo intervento mobili”. Sono alcune delle misure indicate dal Nursind Sicilia alla Regione in tema di prevenzione e contrasto al coronavirus. In una nota a firma del segretario regionale Claudio Trovato.


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