Palermo, corruzione: arrestati imprenditori e dirigenti di Comuni

Corruzione: arrestati imprenditori e dirigenti di diversi Comuni

Giuseppe Gaglio
Gli affari nel sociale di Giuseppe Gaglio, ideatore del fenomeno Borgo Parrini

PALERMO – Una storia di corruzioni e favori per ottenere, tra il 2020 e il 2022, commesse pubbliche nel settore dei servizi sociali travolge imprenditori e funzionari di diversi comuni siciliani. Sono dodici le misure cautelari applicate dal giudice per le indagini preliminari Elisabetta Stampacchia su richiesta della procura di Palermo: tre persone in carcere, sei ai domiciliari e tre sospese dal servizio nel blitz dei carabinieri della compagnia di Partinico.

L’ideatore di “Borgo Parrini”

L’elenco degli arrestati (in carcere) si apre con Giuseppe Gaglio, 61 anni, di Partinico, ideatore e promotore del fenomeno “Borgo Parrini” che con un vero e proprio boom ha attirato migliaia di turisti in fila per ammirare casette ricoperte di mosaici e maioliche che si rifanno all’arte di Gaudì. Fino al 2022 è stato presidente del Consiglio direttivo e rappresentante dell’associazione “Borgo Parrini” dove si sono tenuti gli incontri con “funzionari e dirigenti collusi”.

La coop “Nido d’argento”

Gaglio è legale rappresentante e presidente del consiglio d’amministrazione della società cooperativa “Nido d’argento”. Sarebbe stato lui, secondo la ricostruzione del procuratore Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido, ad avvicinare e corrompere i pubblici ufficiali affinché ottenesse appalti nel settore del sociale da diversi comuni siciliani: dall’assistenza agli anziani ai centri estivi per bambini e ragazzi.

Si parla di soldi, assunzioni, costosi gioielli con smeraldi, cene in ristoranti di lusso, panettoni, profumi Lancome e Acqua di Parma, olio d’oliva e altro ancora.

Gli arrestati

In carcere finiscono oltre a Gaglio anche Massimiliano Terzo (suo stretto collaboratore) e Gaetano Di Giovanni (ex dirigente dei Servizi alla persona del comune di Agrigento ed ex dirigente del Distretto socio sanitario agrigentino, oggi comandante della polizia locale). Arresti domiciliari per Giuseppe Chiaramonte (dipendente della “Nido d’argento”), Francesco Chiavello (ex dipendente della cooperativa), Maria Pia Falco (dipendente del comune di Marsala), Salvatore Lo Biundo (ex sindaco di Partinico), Aldo Raimondi (responsabile del settore politiche sociali del comune di San Cataldo).

Ancora da eseguire l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un altro dirigente del comune di Marsala, oggi in pensione.

Sospensione dall’esercizio del pubblico impiego per Maria Rita Milazzo (responsabile dell’ufficio politiche sociali del comune di Balestrate), Michela Sclafani (funzionaria dell’ufficio politiche sociali della Città metropolitana di Palermo) e Antonio Geraci (membro della commissione aggiudicatrice di una gara bandita dal comune di Gela).


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