CATANIA – Il vicepresidente vicario del consiglio comunale di Catania, Riccardo Pellegrino, di Forza Italia, è stato condannato in primo grado (pena sospesa) a due anni di reclusione e al pagamento di 250 euro di multa: l’accusa è di corruzione elettorale. Il processo è scaturito dalle indagini del vice questore Renato Panvino, allora capo della Dia etnea, circa la campagna elettorale per le Regionali del 2017.
L’interdizione
Pellegrino è stato assolto da due dei cinque capi d’imputazione che gli erano contestati. Tuttavia è stato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. La decisione è stata presa, con data 4 dicembre 2023, dal giudice monocratico Dora Anastasi, della quarta sezione penale del tribunale di Catania. I legali del consigliere comunale starebbero, attualmente, studiando il dispositivo della sentenza.
La replica
“Sono molto sereno perché ho la coscienza pulita e perché mi ritengo estraneo ai fatti contestati. Sono innocente. Continuo, tuttavia, a nutrire fiducia nella magistratura e nel suo operato. Continuerò, con trasparenza, la mia attività professionale. Una volta lette le motivazioni, con i miei legali mediteremo l’eventuale ricorso”, ha riferito a LiveSicilia Riccardo Pellegrino.
Altre condanne e assoluzioni
Condannati, nello stesso procedimento, a sei mesi di reclusione: Ivan Andrea Guarrera, Giuseppe Panebianco, Salvatore Gulisano, Gesualdo Briganti, Filippo Pellegrino e Salvatore Di Benedetto.
Assolti, invece, gli ex sindaci Biagio Susinni e Ascensio Maesano. E anche Antonino Castorina e Antonio Di Benedetto.