TRAPANI– “La “banda dello specchietto” è stata denunciata all’autorità giudiziaria. Le indagini della Polizia Stradale di Trapani hanno messo fine ad un escamotage che consentiva ai due catanesi di 25 anni, un uomo ed una donna e ad un loro complice, ancora da identificare, di simulare incidenti stradali sull’autostrada A 29 Palermo – Mazara del Vallo per raggirare le loro vittime, quasi sempre donne ed anziani. R.V. E R.M. Avevano una “tecnica” consolidata. Si posizionavano con la loro auto davanti alla malcapitato di turno e quando era a poca distanza riducevano la velocità per farsi superare. Nella fase di sorpasso, uno dei due componenti complici lanciava un oggetto contro l’auto che stava sorpassando, senza però causare particolari danni. L’obiettivo era infatti quello di fare rumore all’interno dell’abitacolo della vittima.
Partiva immediatamente la richiesta di accostarsi nella corsia di emergenza o in una delle piazzole dell’autostrada per un chiarimento e per verificare i danni dell’incidente. Quando chi aveva sorpassato scendeva dalla sua auto veniva distratto dai uno dei due catanesi. L’altra, era quasi sempre la donna ad agire, probabilmente con una gomma nera rigava la fiancata dell’auto per dimostrare che c’era stato l’urto e che c’era un danno, con la rottura dello specchietto retrovisore. Scattava così la richiesta di un risarcimento bonario e soprattutto immediato con la richiesta di un centinaio di euro per evitare il coivolgimento delle assicurazioni. Qualche volte la trattativa avrebbe portato anche ad uno “sconto”. La “banda dello specchietto” utilizzava due diverse autovetture per i suoi raggiri. Le indagini della Polizia Stradale sono state dirette dal vicequestore aggiunto Nicolò D’Angelo, con l’ausilio degli agenti del distaccamento Polstrada di Castelvetrano, coordinati dall’ispettore capo Giuseppe Piazza.