Lombardo, aut aut a Costa | "L'Udc? Non li capisco" - Live Sicilia

Lombardo, aut aut a Costa | “L’Udc? Non li capisco”

"Lavoriamo al ritorno di Micciché in giunta"
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“Costa? Non può allearsi col Pdl, sarebbe come fare il gioco delle tre carte. L’Udc? Non lo capisco. Micciché? Ci siamo visti l’altra sera, stiamo lavorando per una ristrutturazione del governo che preveda la presenza di Grande Sud”. A margine della seduta d’Aula di oggi, il presidente della Regione Raffaele Lombaredo affronta i temi politici del momento a 360 gradi. E il riferimento “geometrico” non è casuale, visto che ritorna, quando si riferisce all’Udc, ultimamente assai critico nei confronti dell’esecutivo regionale: “Ho notato anche dei toni più accesi del solito – ha detto Lombardo – e non ne capisco le ragioni profonde. Certo, mi sembra che i centristi stiano compiendo una virata di 180 gradi, brusca e inaspettata”.

Poi, è tornato sul candidato sindaco Massimo Costa: “Non gira molto per la città? Non ha il rodaggio dei politici di lungo corso – ha detto Lombardo – ma certamente è un candidato intelligente ed entusiasta”. Sulla possibilità che lo stesso candidato possa “aprire” al Pdl, però, Lombardo ha puntualizzato: “Sarebbe come giocare al gioco delle tre carte: si finirebbe solo per confondere i palermitani e sarebbe un danno enorme per lo stesso Costa”.

Poi, sull’attività del governo: “Stiamo lavorando a una ristrutturazione delle giunta – ha aggiunto Lombardo – e in questo senso, mi sono incontrato qualche sera fa con Gianfranco Micciché. Intanto, la nostra azione sta comunque raccogliendo il plauso delle istituzioni. Mi ha chiamato anche il ministro Fornero – ha rivelato il governatore – per complimentarsi dei nostri interventi di politica giovanile e sulla Formazione professionale”.

E i temi riguardanti le elezioni amministrative palermitane, erano stati al centro anche di un intervento di Lombardo stamattina. Riferendosi all’ex presidente del Coni, infatti, il governatore ha lanciato il suo aut aut: “Costa? O sta con noi o sta col Pdl”.  Il “progetto-Costa” non prevede la presenza contemporanea di Mpa e Pdl. Nonostante le diplomazie, anche all’interno del Terzo polo (soprattutto dalla parte dell’Udc) continuino a lavorare per un riavvicinamento tra “vecchi amici”.

Ma l’ostacolo alla ricostituzione di una sorta di “antico centrodestra” è soprattutto nella volontà (oltre che di Fli) del governatore che oggi, tanto per gradire, ha confermato: “Diciamo no ad un accordo con il Pdl perché sarebbe micidiale per il nostro candidato”. E i motivi dello “sbarramento” agli azzurri sarebbero tutti qui: il Pdl farebbe solo del male a Costa. “Noi abbiamo aderito ad una proposta di una candidatura – ha precisato infatti Lombardo – che abbiamo condiviso perché la riteniamo adeguata alla domanda politica ed amministrativa della città. Costa è un giovane in gamba, preparato ed entusiasta, ben visto da tantissima gente, che cammina di pari passo con un programma di ristrutturazione di Palermo, ma anche di un perimetro di forze politiche che lo sostengono, tra le quali non è previsto che ci sia il partito che ha governato la città con i risultati che noi vediamo. Insomma, o noi o loro”.

E quel partito “che ha governato la città con questi risultati”, d’altra parte, secondo Lombardo, non è che passi proprio un buon momento: “Le difficoltà del Pdl sono evidenti e sotto gli occhi di tutti” ha spiegato Lombardo, che ha però commentato positivamente la possibile discesa in campo del presidente dell’Ars Francesco Cascio: “Ritengo che quello del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, al di là che sia candidato o meno, sia certamente un nome di alto profilo e una personalità di valore”.

Insomma, apparentemente, la situazione appare cristallizzata. Anche da Fli, infatti, arrivano nette chiusure al Pdl: “A Palermo – ha dichiarato il vice coordinatore nazionale di Futuro e Libertà, Fabio Granata – puntiamo su Massimo Costa per costruire un tassello importante di nuova politica e per far rinascere la Città: per questo non è neanche pensabile un’alleanza con il vecchio centrodestra di Pdl e Pid e con gli interessi opachi di cui e’ portatore e rappresentante. Non ipotizziamo neanche – ha aggiunto Granata – di stare dalla stessa parte di chi ritiene Mangano un eroe e il ‘traffico’ il principale problema di Palermo. Il Pdl se ne faccia una ragione e, ammesso abbia realmente un candidato, vada per la sua strada insieme al Pid. Noi siamo e rappresentiamo altro”

Insomma, tutto chiaro, tutto deciso? Sembrerebbe. Eppure c’è un passaggio, nelle dichiarazioni di Raffaele Lombardo, che invece potrebbe rendere tutto molto più fluido e meno prevedibile del previsto. “Se si dovesse creare una condizione per un ingresso del Pdl – ha detto Lombardo – anche per volontà dello stesso Costa, noi non ci ritroveremmo più in questo perimetro”.

Il governatore, quindi, potrebbe, in questo momento, sentire la tentazione, di fronte alle pressioni di altre forze politiche per un avvicinamento del Pdl a Costa (“Il Terzo polo è in una fase di accesa dialettica”, diceva qualche giorno fa a Live Sicilia il coordinatore regionale di Fli Carmelo Briguglio),  di abbandonare la candidatura del giovane avvocato.

E a quel punto, l’exit strategy potrebbe essere già pronta: Fabrizio Ferrandelli, oggi, appare tra i più quotati candidati alle primarie del Pd, nonostante l’investitura pubblica di Rita Borsellino giunta dal segretario nazionale Pierluigi Bersani. Ma Ferrandelli gode di un ottimo seguito, e soprattutto di due sostenitori “di peso”: Antonello Cracolici e Beppe Lumia. Ovvero i “garanti” dell’alleanza alla Regione tra Pd e Mpa.

L’impressione, quindi, è che dalle primarie dei democratici possa scaturire un mezzo terremoto. Non è un caso che lo stesso Francesco Cascio abbia deciso di temporeggiare. Qualcosa di più sulla sua candidatura, trapela dal suo entourage, si saprà, probabilmente, lunedì prossimo. Il giorno in cui si conoscerà anche l’esito delle primarie. Il giorno in cui, probabilmente, si capirà se Massimo Costa “sta con Lombardo o col Pdl”.


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