Covid, i consigli del medico: non state troppo a letto e no al 'fai da te'

Covid, i consigli del medico: non state troppo a letto e no al ‘fai da te’

Un post molto letto che parte da una avvertenza necessaria: bisogna parlare con il medico di famiglia per le opportune terapie.
LA TERAPIA DOMICILIARE
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PALERMOMa come dovrebbe comportarsi chi è a casa, alle prese con il Covid, almeno in una fase iniziale? Il professore Antonio Cascio (nella foto), direttore dell’unità di Malattie Infettive del Policlinico di Palermo, ha pubblicato su facebook un post molto letto che parte da una avvertenza necessaria, un precetto da scolpire a caratteri cubitali: niente cure fai da te. Mai. Bisogna parlare con il medico di famiglia che è l’unico che può prescrivere terapie, almeno, appunto all’esordio del virus per i pazienti che sono a casa. Il post del professore, che abbiamo approfondito con una breve chiacchierata, in questo senso, non lascia spazio a interpretazioni.

Covid, consigli per chi sta a casa

COVID 19. Consigli per chi sta a casa – si legge -. Assicuratevi di avere in casa a parte il termometro anche il saturimetro (pulsiossimetro) e lo sfigmomanometro (apparecchio per misurare la pressione) ed esercitatevi ad utilizzarli correttamente. Imparate a misurare la frequenza respiratoria (ponendo una mano sull’addome o sul torace e misurare il numero di atti respiratori in un minuto). Mantenere la calma nel caso in cui viene diagnosticata una positività al tampone e chiamate il vostro medico di famiglia (medico di medicina generale) in caso di necessità, raccontategli i vostri sintomi e comunicategli gli esiti delle misurazioni dei primi due punti”.

Le condizioni da valutare

Se avete – si legge ancora – una più di queste condizioni (ipertensione, obesità, insufficienza renale, diabete mellito, trombofilia, poliglobulia, precedenti episodi di tromboflebite o tromboembolia o ictus, patologie neoplastiche, cirrosi epatica, gravidanza, immunodepressione acquisita o iatrogena) ricordatelo al vostro medico”.

‘No al fa da te’

“Non assumete autonomamente cortisonici o antibiotici. I primi dovrebbero essere utilizzati dopo almeno una settimana dall’inizio dei sintomi e gli antibiotici solo se si ha contezza di una sovrainfezione batterica. Assumete il paracetamolo (max 3 gr/die) se la temperatura dovesse superare i 38,5 °C o in caso di forti dolori. Cercate di stare meno tempo possibile a letto, meglio la poltrona ed ancora meglio camminare, mangiate leggero e bevete molta acqua. Sarà il vostro medico a dirvi se e quando assumere cortisonici, antibiotici o l’enoxeparina”.
“Sì, meglio non stare troppo a letto – spiega il professore Cascio al telefono – per favorire il funzionamento dei polmoni. La terapia domiciliare del medico è fondamentale per evitare che le persone facciano errori e non si devono prendere iniziative autonome. I livelli di saturazione normale, in genere, non sono mai meno di 95. Poi dipende dalla storia di ognuno, dalle patologie eventuali e dall’età”.


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