Covid, i dubbi sul Green Pass: 'Era meglio l'obbligo'

Covid, i dubbi sul Green Pass: ‘Era meglio l’obbligo vaccinale’

Commenti

    Peccato che non se ne parli in nessun Parse d’Europa ma sussista l’obbligo in Turkmenistan, Indonesia e altri due Paesi asiatici dalla non proprio chiara caratura democratica

    Ma se dovesse decidersi l’obbligo vaccinale come verrebbe attuato? non credo mandando carabinieri e polizia a casa delle persone con la siringa in mano oppure come per il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) Psichiatrico dove chi esce di testa viene accompagnato in ospedale facendogli preventivamente indossare la camicia di forza. Sarebbe bene che qualcuno spieghi alle persone cosa si farebbe in pratica perchè finora non lo ha spiegato nessuno neppure nei tanti programmi in Tv.

    Lessi da organi di stampa online che ci sarebbe una multa.

    Un vaccinato ed un tampone negativo non sono sullo stesso piano. Infatti a Palazzo Chigi, per incontrare Draghi, è richiesto il tampone negativo, fatto 24 prima, e non certo il green pass.

    Ma anche se ci fosse l’obbligo vaccinale, ci sarebbe sempre bisogno del green-pass, o vattelappesca-pass, per dimostrare l’avvenuta vaccinazione.
    La verità è che il green-pass è la foglia di fico dietro la quale si nascondono il politico, il professore, l’italiano più o meno medio che per fatti loro sono contrari alla vaccinazione. Ma non (sempre) lo dicono, affermano che non sono contrari alla vaccinazione ma alla carta verde, perché libertà va cercando il no green pass…
    Sappiamo. Ma pare proprio una ******** parlare della propria libertà dimenticando quella degli altri alla salute, se non alla vita, in tempo di pandemia.

    Si parla di referendum sul Greenpass.

    Il green pass è stato imposto più come segno del comando di uno stato totalitario e poco democratico che per effettiva utilità. Utile solo per delegittimare sindacati, lavoratori e veri intellettuali non prezzolati. Il vaccino obbligatorio sarebbe stato e sarebbe ancora invece molto più naturale e ragionevole.

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Nulla contro i termovalorizzatori e mi dispiace dare ragione a un M5S, ma realizzare un termovalorizzatore a Bellolampo è assurdo! Già la zona di Uditore Leonardo Da Vinci è un disastro, tassi di polveri sottili sempre ai massimi livelli (dati centralina via Di Blasi) già attraversata da milioni di auto e decine di camion della spazzatura, puzzolenti e inquinanti, che conferiscono da tutta la provincia e per questo intasano e impuzzano il tratto della la via Uditore tra via Da Vinci e Viale Regione di giorno e di notte per poi percorrere tutta via Leonardo da Vinci o Michelangelo e salire a Bellolampo, laddove chi oggi ha una villetta non riesce nemmeno a regalarla grazie alla Discarica e a questo traffico allucinante che tra l’altro, distrugge il manto stradale che nessuno si preoccupa di riparare. I termovalorizzatori invece devono essere realizzati fuori dalle città, vicino all’autostrada, in zona industriale (come a Catnia)! La discarica di Bellolampo va chiusa e bonificata! Bellolampo deve tornare ad essere una ridente collina residenziale con vista sul golfo di Palermo! Palermo non è la discarica di mezza Sicilia!

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