Il Covid non scade come le mozzarelle. Resterà con noi per diverso tempo, verosimilmente per un periodo non breve. I molti casi e i troppi morti, pur nella discesa della curva, ci ricordano che la convivenza sarà possibile, a patto di essere prudenti.
‘Il virus non va via’
Lo sa bene il ministro della Salute, Roberto Speranza, che lo ha ricordato in una intervista a ‘Repubblica’: “Il Covid non sparisce il 31 marzo. Il Green Pass è stato ed è un pezzo fondamentale della nostra strategia. Le mascherine al chiuso sono ancora importanti. I vaccini ci hanno fatto vincere. Siamo dentro un percorso e dobbiamo continuarlo, ma tenendo i piedi per terra. Sappiamo che con il 91% di over 12 vaccinati e la variante Omicron c’è un contesto diverso. Ma serve gradualità. A marzo parte la quarta dose per gli immuno-compromessi, ma dovremo valutare il richiamo per tutti dopo l’estate. È da considerare probabile, perché il virus non stringe la mano e se ne va per sempre. Purtroppo”.
La situazione dei contagi in Sicilia
Il bollettino in Sicilia riporta la buona novella dei ricoveri ordinari che scendono e che restano stazionari in terapia intensiva. Una notizia aritmeticamente non sconfortante, nel rispetto del dolore che si vive all’interno delle corsie ospedaliere. Nel dettaglio, secondo i dati raccolti nelle ultime 24 ore: la nostra regione è terza per numero di casi, con 4.468 nuovi positivi al Covid19 registrati a fronte di 29.596 tamponi processati. Siamo sempre nel fine settimana e i responsi dei tracciamenti sono da prendere con le pinze. Ma i dati ospedalieri sono più semplici da raccogliere: abbiamo 1.279 ricoverati, in regime ordinario, con nove casi in meno rispetto a ieri, in terapia intensiva ci sono cento pazienti, un caso in più. Dalle cifre arriva un ulteriore richiamo alla prudenza.
I drammi dell’altra Sanità
Per una Sanità Covid che, bene o male, in Sicilia, riesce a fronteggiare l’emergenza, c’è la Sanità di tutti gli altri che arranca, tra pronto soccorso intasati e reparti con vuoti d’organico. Oggi abbiamo dedicato un focus all’argomento. Riportiamo le parole del dottore Giuseppe Bonsignore, sindacalista Cimo: “Se non verrà rinnovato lo stato d’emergenza, ci troveremo dentro la tempesta perfetta, se non verranno riconfermati, come si teme, medici e infermieri a tempo determinato assunti per il Covid. Siamo riusciti a tenere botta contro la pandemia, ma abbiamo lasciato indietro molti altri pazienti con altre patologie”.