La parola da usare, sia pure in piccole dosi, è ‘timore’ che, nel nostro uso corrente, appare più scolorito della paura. Ma è difficile che qualcuno lo ammetta, come si dice, a microfono aperto o a taccuino spalancato. Anche i famosi addetti ai lavori siciliani raccontano – su contagi, varianti e vaccini – appunto i loro ‘timori’ che nessuno confessa in pubblico. Perché siamo in un momento psicologicamente delicatissimo, sospesi tra la speranza e gli eventi.
Draghi e i timori
Timore. Una parola che il premier Draghi cita come se la esorcizzasse, dicendo che si andrà avanti (sui vaccini) ‘senza timore’. Ma l’impressione, tra il non detto e l’accennato, è che sussistano motivi di apprensione con tutte le variabili con cui il Covid cerca di presentare un conto salato, mentre si fa di tutto per neutralizzarlo.
Timori per la variante
Le varianti preoccupano, specialmente una: quella Delta, già indiana. Preoccupa la mutazione del presente. Preoccupano i cambiamenti futuribili nella loro ricerca di aggirare il vaccino, prima che si arrivi alla terza dose. Guardiamo alla Gran Bretagna che ha rinviato la cancellazione delle ultime restrizioni di un mese, spostandole da giungo a luglio. Il premier Boris Johnson è stato esplicito: “Siamo molto preoccupati per questa variante che si sta diffondendo più velocemente del previsto rispetto alla roadmap di febbraio”.
Timori per i focolai
Sappiamo che c’è un focolaio di variante indiana a Milano. Un lancio Ansa parla dei casi presenti in Puglia: “I contagi Covid sono in calo ma a spaventare la Puglia ora è la variante indiana o Delta. A lanciare l’allarme è stato questa mattina il governatore Michele Emiliano: ‘Stiamo seguendo molto attentamente la variante Delta che è la variante indiana. La variante Delta ha ricominciato a fare contagiati in Inghilterra e c’è un focolaio a Brindisi che è stato strettamente monitorato, speriamo di aver individuato tutti i soggetti contagiati. La variante Delta ci preoccupa molto perché potrebbe essere meno sensibile ai vaccini e quindi potremmo non avere ad ottobre l’effetto favorevole dell’immunità di gregge’. I casi accertati in Puglia sono 25, quasi tutti concentrati a Brindisi dove sono stati individuati due cluster”.
L’Aifa: sì al mix
Intanto, una notizia freschissima, arrivata stasera. Ecco il parere della nostra agenzia del farmaco (Aifa) che “approva la vaccinazione mista per i soggetti under 60 che abbiano ricevuto una prima dose di Vaxzevria (AstraZeneca). Sulla base di studi clinici pubblicati nelle ultime settimane, la Commissione tecnico scientifica ha ritenuto, a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicità, di approvare il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty o, per analogia, con il vaccino Moderna)”.
E la Sicilia?
Riportiamo l’ultimo bollettino siciliano del Covid. Ci sono 163 i nuovi casi. Il primato giornaliero in Italia. La nostra percentuale di dosi di vaccino somministrate su quelle consegnate è del 90,5, la media nazionale è del 93.1 per cento. In conclusione? Ci vuole un cauto ottimismo. Forse non sarà simpatico scrivere la parola ‘timore’ all’inizio dell’estate in cui abbiamo immaginato il ritorno alla vita. Ma la prudenza è sempre la migliore amica della normalità.