Importante ricerca per gli studiosi del’Università tedesca di Greifswald. Questi ricercatori erano stati i primi a segnalare le rare e gravi trombosi indotte dal vaccino AstraZeneca. A distanza di mesi gli scienziati che hanno proseguito lo studio e non hanno smesso di indagare le cause e le sue conseguenze, hanno pubblicato sul New England Journal of Medicine un’importante scoperta.
Vaccini e trombosi
“I pericolosi anticorpi anti-PF4, che inducono le trombosi della vena cerebrale e altre trombosi insolite dopo la vaccinazione – si legge in un comunicato dell’ateneo tedesco – scompaiono nella maggior parte dei pazienti entro tre mesi”.
Secondo il professor Andreas Greinacher, uno degli studiosi che ha condotto degli esperimenti clinici dopo i primi casi, “I pazienti possono essere vaccinati una seconda volta senza recidiva degli anticorpi”.
La scoperta
Il team di ricerca ha quindi trovato prove della transitorietà di questi anticorpi. Per questo motivo, consigliano quindi di mantenere una distanza temporale tra le due somministrazioni di vaccino di almeno tre mesi. “Ciò riduce fortemente il rischio che la seconda vaccinazione venga somministrata a un individuo con pericolosi anticorpi in circolo. Questi anticorpi potrebbero non causare problemi clinici, ma possono causare trombosi quando viene somministrata la seconda dose di vaccino mentre gli anticorpi sono ancora presenti”, continua la nota dell’Università tedesca.
Seconda dose
Tuttavia, sebbene probabile, al momento non è noto se questi pazienti possano tollerare anche una seconda vaccinazione con il vaccino AstraZeneca. Nello studio, si legge sul New England Journal of Medicine, cinque pazienti hanno appunto ricevuto il vaccino a mRna Pfizer come seconda somministrazione da 10 a 18 settimane dopo la prima dose e mentre stavano ancora ricevendo anticoagulanti. Tutti i pazienti, tranne uno, avevano un risultato negativo del test di attivazione delle piastrine prima della vaccinazione della seconda dose. In nessuno dei pazienti si sono verificate nuove complicanze.
“Per ottenere una protezione completa contro la malattia – scrivono gli scienziati – è necessaria una seconda vaccinazione dopo una prima dose” di Astrazeneca.