Crisi, in Sicilia si taglia sul cibo | ma non su cosmetici e telefonia - Live Sicilia

Crisi, in Sicilia si taglia sul cibo | ma non su cosmetici e telefonia

Nei primi quattro mesi del 2013 sono stati venduti quasi trentamila tra cellulari, smartphone, computer e tablet. E in questo l'Isola ha fatto meglio del resto d'Italia.

DATI ISTAT
di
2 min di lettura

PALERMO – Calano le vendite dei generi alimentari, aumentano quelle di cosmetici e telefonia. Sembra incredibile, ma questi sono i dati che emergono, relativamente alla Sicilia, dall’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio relativo ad aprile, fornito dall’Istat. L’indice segna come nell’Isola il calo sia meno marcato che a livello nazionale, con un -2,1% per il dato generale (contro il -2,9% nazionale) e un -2,2% per i prodotti di genere alimentare (-4,5% il dato nazionale rispetto ad aprile di un anno fa, il calo maggiore dal dopoguerra, con le vendite tornate ai livelli del 2001).

Mentre i consumi di alimentari scendono sia per la grande distribuzione (-3,9% a livello nazionale, -2,2% in Sicilia) sia per i piccoli negozi (-2,1% nazionale, -1,9% nell’Isola), con i soli “discount” a segnare un aumento, nella nostra regione i settori “cosmetica e igiene personale” e “informatica, telecomunicazioni e telefonia” hanno il segno più davanti.

Il  Rapporto annuale del Centro studi di Unipro sulla cosmetica in Italia indica come questo settore in Sicilia porti a casa un aumento pari all’uno per cento rispetto allo scorso anno, grazie soprattutto ai canali di vendita alternativi come gli acquisti low cost nelle catene di distribuzione in franchising o su internet.

In netta controtendenza con il dato nazionale riportato dall’Istituto di Statistica (-1,9%) anche quello che vede crescere le vendite di supporti informatici e prodotti per la telefonia: in Sicilia, nei primi quattro mesi del 2013, sono stati venduti quasi trentamila tra cellulari, smartphone, computer e tablet, marcando – unica regione d’Italia con il segno più – un +1,1% rispetto al periodo gennaio-aprile 2012.

“In Sicilia si preferisce parlare al telefono e truccarsi, piuttosto che mangiare”, scherza Paola Costantini, responsabile delle attività di manutenzione e aggiornamento della Banca dati regionale dell’Istat. “Il dato ha dell’incredibile – prosegue –, perché non indica un miglioramento delle condizioni economiche dei siciliani, bensì un reindirizzamento delle proprie finanze verso un settore come quello dell’informatica e della telefonia, a scapito dell’alimentare. Si spende meno per mangiare, magari acquistando i prodotti di sottomarca nei discount, pur di non rinunciare all’ultimo modello di smartphone o al tablet”.

Più grave l’analisi di Confcommercio. “Tralasciando i dati positivi, che sono comunque un lembo di terra in un mare in tempesta – dicono dalla direzione della confederazione siciliana dei commercianti –, va segnalato con particolare attenzione quanto sia preoccupante il dato relativo agli alimentari. Supermercati, ipermercati e piccole botteghe segnano pesanti perdite nelle vendite, mentre i discount segnano dati in crescita, indice di una crescente povertà che sta costringendo le famiglie a scegliere di comprare prodotti di non di marca e con una qualità inferiore. Speriamo che il governo se ne accorga in tempo, perché analizzando i dati complessivi siamo al paradosso: un simile calo del dato degli alimentari è da terzo mondo”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI