PALERMO – E’ ritenuto lo scafista della tragica traversata in cui diversi migranti di religione cristiana sono stati gettati in mare. Si tratta del senegalese Shea Cheikho, 26 anni, arrestato oggi dalla polizia d’Arezzo: le ricerche erano partite il 15 aprile, quando le indagini della Squadra Mobile di Palermo avevano già portato all’arresto di quindici migranti, accusati di omicidio plurimo aggravato dall’odio religioso.
Lo scafista si sarebbe mimetizzato tra i migranti smistati nei centri d’accoglienza e lui sarebbe stato destinato ad una struttura in Toscana. Sbarcato lo scorso 15 aprile al porto del capoluogo siciliano insieme ai profughi soccorsi dalla nave “Ellensborg”, è stato riconosciuto come il conducente del gommone che dalle coste libiche ha condotto circa cento persone in acque internazionali al fine di favorire il loro ingresso irregolare nel territorio nazionale.
Il senegalese è stato rintracciato in una struttura di accoglienza nel comune di Foiano della Chiana: è stato sottoposto a fermo di indiziato del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dal fatto che le persone trasportate erano state esposte a pericolo per la loro vita e l’incolumità, viaggiando in condizioni di sovraffollamento ed in assenza di dotazioni di sicurezza individuali. Un viaggio della disperazione, in cui – come i migranti hanno raccontato – si è scatenato l’inferno: chi non era musulmano è infatti stato gettato in acqua e lasciato annegare. Almeno dodici le vittime.
