PALERMO – “Gli assessori sono in giunta per governare. La loro eventuale candidatura alle elezioni europee sarebbe un problema per il governo”. Rosario Crocetta non lancia “aut-aut”, ma certamente, sul tema, ha le idee chiare. La figura dell’assessore-candidato non gli piace. “Soprattutto – puntualizza – se fosse candidato con uno schieramento opposto al nostro”. E – pur non facendo esplicitamente nomi – il riferimento del governatore sembra centrare in pieno gli assessore dell’Udc. I centristi di D’Alia, infatti, alle elezioni del prossimo maggio potrebbero scegliere di candidare, tra gli altri, anche Dario Cartabellotta e Patrizia Valenti, oltre al magistrato Carmelo Carrara, marito dell’assessore alla Famiglia Ester Bonafede. “Credo che soprattutto in questo momento – prosegue Crocetta – serva una riflessione, un’attenzione maggiore per evitare conflitti nel governo. Ma questa rimane pur sempre una questione che attiene ai partiti”.
Partiti che, a dire il vero, avrebbero dovuto chiarirsi in un vertice di maggioranza, dopo le dichiarazioni del ministro D’Alia che aveva richiesto un immediato incontro tra le forze che sostengono il governo. “Io non sono abituato – replica Crocetta – alle scadenze, agli ultimatum, alle 24 o alle 48 ore di tempo. In politica si discute e si prova ricomporre le eventuali divisioni. E lo faremo senz’altro”. Ma il vertice, che sembrava dovesse tenersi già domani, quasi certamente non ci sarà. “Io ritengo – spiega infatti Crocetta – che queste riunioni debbano tenersi quando già la politica ha lavorato a un avvicinamento. Non credo che i vertici di maggioranza vadano celebrati per operare le scissioni”.
Insomma, le dichiarazioni di D’Alia, che seguono quelle di molte aree del Pd, stanno ulteriormente incendiando la maggioranza. Dal candidato alla segreteria Raciti, passando per i renziani, in tanti hanno di fatto chiesto all’Udc di lasciare il governo. Fuochi sui quali prova a gettare un po’ d’acqua Antonello Cracolici, mostrando, così come aveva fatto del resto già l’attuale segretario Lupo, come la posizione dei democratici sulla presenza in giunta dell’Udc sia tutto fuorché monolitica.
“Credo che alcuni dei miei colleghi – spiega il presidente della prima Commissione all’Ars – si siano fatti prendere dal nervosismo. La situazione siciliana sarebbe identica a quella di altre Regioni, come ad esempio la Liguria. Per non parlare del governo nazionale. Il problema della Sicilia, semmai, – prosegue il parlamentare – non è certamente la maggioranza, ma la necessità di avere un nuovo governo. È evidente ormai, che la stagione aperta da Crocetta un anno fa sia giunta a una fase di stasi. Se serve un governo politico? Certamente serve un governo d’intesa con le forze della maggioranza”. E tra queste, anche quelle che si sono formate strada facendo aspirano a un ingresso in giunta: “Mi sembra naturale, – dice Cracolici – non sono mai stato per il ‘no’. Ma l’importante è che si parta, intanto, dai partiti che sulla elezione di Crocetta hanno messo la faccia. Altri, che adesso sono in maggioranza, sostenevano un altro candidato a Palazzo d’Orleans”.
Intanto, stamattina i capigruppo si sono incontrati per una conferenza per fissare i lavori dell’Aula. Alla riunione ha partecipato anche lo stesso governatore. “Ho chiesto – racconta – che si discuta subito il dl sulle Province e che si acceleri anche per portare in Aula il dl pagamenti che avrebbe effetti benefici anche sui nostri conti. Quindi lavoreremo al disegno di legge che ci consentirà di sbloccare parte delle somme vincolate nel Fondo per i residui attivi. A quel punto potremo lavorare alla cosiddetta ‘Finanziaria bis’ che prenderà spunto dall’impugnativa del Commissario dello Stato ma che andrà oltre. Interverremo anche su altri capitoli di bilancio. In alcuni casi ci ‘impugneremo’ da soli”. Passi delicatissimi, sui quali bisognerà trovare ogni volta la maggioranza in Aula. Ma la maggioranza, al momento, è tutto fuorché una certezza.