PALERMO – Dice di “non volere più polemiche” ma avverte tutti di essere “stanco dei giochetti” della politica, che vedono un “gioco al massacro” delle persone che sceglie al suo fianco. Rosario Crocetta torna a parlare e l’occasione è la conferma di Antonio Fiumefreddo alla guida di Riscossione Sicilia Sp.”Basta con le polemiche politiche. Le nomine non competono alla politica, spettano a chi amministra”, spiega il governatore a margine di una conferenza stampa convocata a Palazzo d’Orleans. “Quella di Fiumefreddo è una scelta tecnica. Stiamo parlando di una nomina che mi compete da presidente della Regione – affermato – e l’Ars non c’entra nulla. Siamo in una fase in cui stiamo rivedendo la nuova composizione della società e mi sembrava ridicolo non confermare Fiumefreddo, che come amministratore ha raggiunto ottimi risultati in questi mesi”. Poi un rimbrotto anche allo stesso Fiumefreddo, in merito a un suo possibile ingresso in politica con un proprio movimento: “Sicuramente non le condivido – evidenzia Crocetta -. Non nomino le persone per fare liste o movimenti, ma per fare il loro lavoro. Tra l’altro ho sentito Fiumefreddo e mi ha assicurato che non era questo il tenore delle sue dichiarazioni, spero le rettifichi”.
Dopo aver ribadito che “la politica deve fare la politica e l’amministrazione deve fare l’amministrazione”, Crocetta si è poi lanciato una nuova invettiva contro gli alleati di governo, con il sottosegretario Faraone in primis, però mai citato. Il governatore passa in rassegna i nomi dei precedenti assessori del suo governo: da Maria Rita Sgarlata a Michela Stancheris, passando per Nelli Scilabra. “Ormai sono stanco. Prima mi hanno chiesto di fare fuori la Sgarlata: quando l’ho nominata io non andava bene, poi è diventata la più renziana del mondo. Mi hanno anche chiesto di ‘fare fuori’ la Stancheris e adesso è invitata alla Leopolda. Cioè – sottolinea il governatore – chi l’ha fatta fuori, poi la invita”. E infine l’ex assessore alla Formazione professionale: “Mi hanno chiesto di ‘fare fuori’ Nelli Scilabra ed è diventata l’eroina del Pd”. In elenco anche Fiumefreddo: “Prima mi hanno chiesto la sua testa, poi tutte le tv sono andate a difenderlo”. Secondo Crocetta “il giochetto trasformare Fiumefreddo in una sorta di kamikaze contro di me, quando è indigesto alla politica siciliana, questa volta non riuscirà”.
Per il governatore, dunque, esiste un “gioco al massacro”. Una strategia ben precisa: “Fino a quando le persone che nomino mi sono vicine e leali non vanno bene, quando possono diventare nemici o c’è il tentativo di utilizzarle contro di me vanno benissimo. E’ una cosa che non sopoporto. Scilabra e Stancheris non sono cadute nel tranello e con loro ho uno splendido rapporto”.