Dipasquale, Alfano, Zichichi... | Crocetta non fa sconti a nessuno - Live Sicilia

Dipasquale, Alfano, Zichichi… | Crocetta non fa sconti a nessuno

Colloquio con il governatore, che a Tusa ha riunito i simpatizzanti de 'Il Megafono' per fare il punto sulle candidature al Senato. Stoccata a Dell'Utri: "E' lui un problema per Palermo. Con Berlusconi formano la prima coppia di fatto della Repubblica". L'invito a Sonia Alfano: "Non abbandoni la presidenza della Commissione antimafia europea. Non l'ho mai contatatta per far parte della mia lista". I rilievi del commissario dello Stato: "Dura lex, sed lex".

Intervista al presidente della Regione
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TUSA (MESSINA) – Cercare di raggiungere Rosario Crocetta in mezzo ai tanti che lo avvicinano per una stretta di mano non è facile. Lo scenario è quell’Atelier sul Mare che è diventato ormai il suo rifugio lontano dal caos di Palermo. Qui, a un centinaio di chilometri dal capoluogo, in un piccolo Comune messinese da poco più di tremila anime, l’amico e mecenate Antonio Presti sta allestendo per lui un piccolo appartamento con vista sul mare. Crocetta esce dall’albergo e accende l’immancabile Marlboro rossa: “Vede quanto entusiasmo? E’ sempre così, ogni volta che facciamo le nostre riunioni. Stiamo crescendo tanto”.

Presidente, in sala ha parlato del Muos negando ogni volontà di scontro con gli Stati Uniti.
“E’ così, noi vogliamo soltanto la garanzia che quelle emissioni non oltrepassino i limiti di legge. Ma questa certezza non può darcela uno studio effettuato da una società scelta dalla Marina Militare statunitense. Chiediamo un’analisi da parte di un organismo internazionale come l’Organizzazione mondiale della sanità. Vorrei ricordare che in materia ambientale la nostra Regione ha competenze esclusive”.

Uno scontro però, seppure su un altro terreno, c’è: Sonia Alfano sembra snobbare la sua lista. Dice che in tanti l’hanno cercata per correre con il Megafono, ma il progetto non la interessa.
“Non ho mai chiesto a Sonia di entrare in lista con noi, anzi credo non sia opportuno che lei si candidi per il Parlamento nazionale. A Bruxelles abbiamo seguito un percorso comune che l’ha portata, grazie anche al mio aiuto, al vertice della commissione Antimafia del parlamento europeo. Non è giusto che quel discorso venga interrotto così”.

Rapporti tesi anche con Dipasquale.
“E’ scomparso, forse è in ferie… Lo cerco da 15 giorni ma non riesco a parlarci”.

Le squadre in campo per le elzioni si stanno ormai delineando. Lombardo ha scelto di tornare col centrodestra.
“Questo la dice lunga sulle accuse di continuità con il precedente governo che mi vengono continuamente rivolte. Lombardo va ‘dove lo porta il cuore’, del resto alle Politiche ha sempre votato per il centrodestra e per Berlusconi”.

In corsa per Palazzo Madama portebbe ritornare anche Marcello Dell’Utri. Secondo Berlusconi il problema del senatore è che è nato a Palermo.
“Forse è vero il contrario: il problema di Palermo è che c’è Dell’Utri, portato da Berlusconi. Loro due sono una coppia inossidabile, inseparabili. Sono la prima coppia di fatto nella storia della Repubblica italiana”.

Parliamo del suo governo e delle critiche che hanno coinvolto i suoi assessori Battiato e Zichichi. E’ contento del loro operato?
“Battiato sta lavorando in modo incredibile. E’ in contatto continuo con il suo capo di gabinetto. Zichichi, invece, ha un problema continuo. Viene sempre criticato per via degli affari del figlio. Ci sono degli aspetti che dovremo chiarire, ma lui è una risorsa e può dare una mano al governo in tanti modi”.

All’Ars, invece, si è registrato il primo guaio con il Commissario dello Stato che ha impugnato una norma del ddl sui precari.
“Dura lex, sed lex. Chi ha inserito quella norma nel ddl ha commesso un errore. Il commissario dello Stato si è comportato con estrema correttezza”.

Ancora una volta diversi esponenti del Parlamento regionale finiscono sotto la lente della magistratura. Questa volta viene chiamata in causa una gestione quantomeno troppo disinvolta dei fondi riservati ai gruppi.
“Siamo soltanto davanti a ipotesi d’indagine, bisogna restare cauti. le colpe, comunque, sono solo nella legge. Bisognerebbe intervenire con una legge che fissi dei paletti ben precisi alle spese per i gruppi parlamentari, ma questa è una questione che riguarda l’Ars e non il governo”.


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