Crocetta 'caccia' Savona dal congresso dei riformisti: |"Qui c'è qualcuno che deve uscire" - Live Sicilia

Crocetta ‘caccia’ Savona dal congresso dei riformisti: |”Qui c’è qualcuno che deve uscire”

I deputati riformisti a Campofelice di Roccella

Il governatore, presente all'assise dei Drs a Campofelice di Roccella, si scaglia contro Riccardo Savona, intercettato tre anni fa dalla Dia con il 're dell'eolico' Vito Nicastri. Lo fa citando Pio La Torre: "Qui c'è qualcuno che deve uscire dalla sala". Il deputato si difende: "Io mai condannato. Crocetta non è stato informato bene". Tamajo: "Lunedì discuteremo del caso in una riunione".

il congresso dei drs
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PALERMO Coda velenosa al congresso dei Democratici e Riformisti per la Sicilia. L’assise del partito, che si è svolta questa mattina a Campofelice di Roccella, si è concluso con parole forti del governatore Crocetta. Come Pio La Torre fece 32 anni fa parlando alla conferenza di organizzazione del Pci a Palermo, il governatore Rosario Crocetta mentre parlava al congresso ha notato in platea un politico che stava ascoltando il suo intervento e lo ha invitato ad andarsene. “In questa sala c’è qualcuno che non ci deve stare e deve uscire immediatamente”, ha detto Crocetta, citando, appunto, La Torre.

A quel punto Riccardo Savona, deputato regionale dei Drs, si è alzato e ha abbandonato il congresso mentre la gente presente in sala si alzava e applaudiva Crocetta. Savona è stato intercettato dalla Dia mentre parlava al telefono di affari con Vito Nicastri, l’imprenditore considerato il “re dell’eolico” e vicino al boss latitante Matteo Messina Denaro.

Crocetta cosi ha voluto prendere le distanze dal deputato, “la lotta alla mafia e alle connivenze è alla base della mia azione di governo”, dice all’Ansa il presidente della Regione siciliana a margine dei lavori del congresso, a Campofelice di Roccella. “Savona ha capito che non c’è più trippa per gatti”, aggiunge. Ex presidente della commissione Bilancio dell’Assemblea nella precedente legislatura, Savona è tra i deputati piu longevi del Parlamento siciliano, alla sua quarta legislatura. Ex Udc, è stato eletto nella lista di Grande Sud, in appoggio a Gianfranco Miccichè, sconfitto nella corsa a governatore, poi transitato nel gruppo Misto e quindi approdato nei Drs, formazione nata pochi mesi dopo l’inizio di questa legislatura. Attualmente è tesoriere del gruppo parlamentare dei Drs, partito che sostiene il governo Crocetta, il cui presidente onorario è l’ex ministro Totò Cardinale, tessera Pd, e tra i fondatori proprio del partito democratico.

Uno strappo che avrà conseguenze importanti, come confermato dal coordinatore Drs Edy Tamajo al termine dell’assise: “In seguito alle notizie di stampa circa un presunto coinvolgimento del deputato Riccardo Savona in indagini giudiziarie che lo riguarderebbero, pur essendo fiduciosi che riuscirà a dimostrare la sua totale estraneità, per il gruppo parlamentare dei Drs è obbligatorio lunedì prossimo fare un riunione sul tema per assumere una determinazione”.

L’epilogo dai toni forti va a chiudere un dibattito congressuale fra i Drs che si era aperto proprio con le parole di Edi Tamajo “Siamo una forza politica che vuole sostenere la rivoluzione avviata dal presidente Rosario Crocetta. Ci ispirano i valori del cattolicesimo democratico, ed in particolare i valori che che per decenni hanno garantito governabilità e sviluppo all’Italia. Siamo sostenitori di un governo regionale che deve operare ancora con maggiore forza e per questa ragione sentiamo di dire che Crocetta può lavorare da ora per proporsi con noi a fianco anche per un secondo mandato”.

Dal palco del congresso dei Drs di Campofelice di Roccella interviene anche il capogruppo Beppe Picciolo. “Vogliamo essere partecipi – dice Picciolo – appieno alle scelte del governo di Rosario Crocetta con il nostro movimento che, in questi mesi di legislatura, ha fatto una scelta di campo a fianco del governatore sostenendo il lavoro di disarticolazione di un sistema di clientele che ha affossato la Sicilia anche sotto il profilo finanziario. Siamo interlocutori ed alleati di Crocetta e desideriamo contribuire con la nostra forza parlamentare ad una fase storica per la regione. All’Ars possiamo subito lavorare per la formazione di un intergruppo tra Drs, Megafono e Articolo 4. Tale scelta rappresenterebbe una vera medaglia da appuntare sul petto di Rosario Crocetta. Sul piano nazionale intravediamo nella prospettiva del Partito popolare europeo una dimensione che si attaglia alla nostra ispirazione politica”.

Per l’ex presidente della I commissione Ars, Marco Forzese, “I Drs sono una novità politica autentica che in Rosario Crocettta ha riposto la fiducia per una vera rivoluzione in Sicilia con l’obiettivo di farla diventare virtuosa, antimafiosa e meno partitocratica. Non commento più le vicende della I commissione perchè oltre me, altri hanno un’opinione precisa sulla forza bruta che mi è stata scagliata contro. Chiederò al capogruppo Picciolo di non indicarmi per la nuova costituzione dell’organismo ed auguro al collega Savona di diventarne presidente. A Crocetta come agli amici Drs chiedo che si metta in agenda anche l’assetto del governo regionale perché oggi ci sono soggetti poco premiati dagli elettori che vengono trattati come giganti”.

Il deputato regionale Salvo Lo Giudice si è soffermato, nel suo intervento, sulla necessità di velocizzare il sistema della spesa dei fondi comunitari. “Non possiamo più permetterci – dice Lo Giudice – una burocrazia lenta e farraginosa. Con questa esperienza di governo a guida Crocetta dobbiamo far uscire la Siclia da una pericolosa deriva in cui può portarla l’indifferenza, il malaffare, la povertà e le emergenze sociali”.

“L’assise odierna dei Drs è stata foriera di riflessioni – ha dichiarato il deputato Lo Giudice – che ci spingono a continuare a rafforzare il nostro impegno politico. Esprimiamo soddisfazione per la straordinaria partecipazione che abbiamo registrato. È giunto il momento di passare dalla fase di impegno, solamente, parlamentare a quello più propriamente politico dando vita ad un movimento che raccolga tutte quelle istanze che premono dal basso di partecipazione ed impegno, a partire dagli Enti locali”.

“C’è la disponibilità a convergere in un movimento più grande – prosegue l’esito del documento finale –  che, federandosi con il Pd, possa rappresentare meglio la cultura e l’esperienza dei cattolici democratici, dei laici e dei socialisti riformisti. Per i Drs esiste una pregiudiziale rispetto alle adesioni che devono essere in linea con il codice deontologico già applicato nelle scorse elezioi comunali. Ciò, affinché venga impedita l’infiltrazione ddella l’affare comune e mafioso”.


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