PALERMO – È durata oltre due ore e mezza l’audizione in commissione Antimafia all’Ars del presidente della Regione Rosario Crocetta. Il governatore è stato sentito per la prima volta dalla commissione che lo aveva invitato l’anno scorso. Durante la seduta, il cui contenuto è secretato, si è parlato della vicenda dell’intercettazione di Tutino apparsa su L’Espresso e smentita dalla procura, dei temi legati alla sanità, ai rifiuti e ai rapporti tra etica, morale e politica.
Numerose le domande alle quali il presidente ha risposto “in un clima di reciproco rispetto istituzionale per i diversi ruoli”, ha sottolineato il presidente Musumeci.. La commissione era al completo. I lavori non si sono ancora conclusi e la seduta è stata riconvocata per mercoledì della prossima settimana. Oggi i lavori sono stati per lo più monopolizzati dai temi legati alla sanità. Secondo indiscrezioni, Crocetta avrebbe sostenuto di non avere mai saputo nulla di presunte pressioni subite da Lucia Borsellino, e di non avere a sua volta subito pressioni di sorta. Nel corso dell’audizione è stato anche fatto un accenno alla vicenda di Patrizia Monterosso, condannata dalla Corte dei Conti. Il presidente ha difeso il segretario generale.
Solo qualche accenno alla questione dei rifiuti, che si approfondirà la prossima volta. Insieme alla frase pronunciata da Crocetta nell’autunno del 2014 sulla presenza nei consigli comunali siciliani di consiglieri sostenuti della mafia.

