Cronaca di un partito in fuga - Live Sicilia

Cronaca di un partito in fuga

I timori del Pd
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Il Pd è un partito in fuga, specialmente da se stesso. E’ vero, il suo approccio alla vicenda Lombardo, formalmente, non è cambiato. Ma allora perché fin qui non è stato possibile ascoltare uno straccio di dichiarazione dei vertici? Se pure verranno, appariranno tardive. Certificheranno il disagio di una politica che non si raccapezza più.  Sul Pd è calata una cortina fumogena di silenzio. E’ la reazione tipica da qualche tempo a questa parte. Ed è uno sbaglio. Forse il silenzio vorrà dire misura, ma offre proprio l’impressione del disagio. Il Pd pensa che nulla sia cambiato, che le ultime notizie su Lombardo dal Palazzo di giustizia non mutino di una virgola la linea? Lo dica con forza. La vaghezza è invece l’abito logoro di una comunità che ha terrore perfino di se stessa, dei suoi pensieri.

Eppure, agli antenati del Pd forse mancarono i voti, mai le parole. Adesso latitano sia gli uni che le altre. A prescindere dagli esorcismi messi prontamente in atto dalla segreteria, il sondaggio Demopolis è l’emblema di una catastrofe annunciata. Al disastro si è arrivati, tacendo e minimizzando. Il Pd è scomparso per propria volontà dal dibattito pubblico. E’ diventato afasico e timido. Si è eclissato, dando l’idea di un partito al rimorchio. Ora un nuovo imbarazzato silenzio. Che non fa bene.

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