Cronaca di una notte| fra liti, Tares e cani - Live Sicilia

Cronaca di una notte| fra liti, Tares e cani

Niente riduzioni per chi adotta un randagio e via libera alle agevolazioni per le donne vittime di violenza. Cronaca di una notte in consiglio tra scontri, prove di forza e curiose discussioni finite all'alba. Le dichiarazioni dei consiglieri.

SALA DELLE LAPIDI
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PALERMO – Quando alle quattro del mattino l’Aula si è bloccata sull’emendamento riguardante i cani, i pochi presenti si sono guardati attoniti e increduli: dopo quasi dodici ore di consiglio comunale e a un passo dall’approvazione finale del regolamento Tares, infatti, Sala delle Lapidi è stata capace di impantanarsi in una discussione (a tratti surreale) sul canile municipale. Cronaca di una notte a Palazzo delle Aquile, con il consiglio protagonista di una maratona iniziata alle cinque del pomeriggio del venerdì e terminata intorno alla sette della mattina del sabato.

Un’unica tirata che ha seguito altre quattro sedute: da lunedì scorso a stamane, infatti, il consiglio comunale ha dibattuto (anche troppo) sul regolamento della Tares. Un regolamento che, per intenderci, potrebbe durare solo qualche mese visto che nel 2014 l’annunciata service tax potrebbe rendere tutto inutile costringendo il consiglio a ricominciare da capo con un nuovo regolamento. Ma tant’è che Sala delle Lapidi si è bloccata nell’ennesimo braccio di ferro, stavolta tra opposizioni e amministrazione attiva, che si è alla fine concluso con una mediazione ma soprattutto con l’approvazione dell’atto.

Già, perché al netto dei battibecchi, il consiglio è stato comunque capace di mandare in porto l’ennesima delibera di peso e in tempi relativamente contenuti, specie se raffrontati col passato. Ma è innegabile che alla lunga la stanchezza si sia fatta sentire: come se non bastassero gli ormai soliti litigi interni alla maggioranza o tra la maggioranza e gli assessori, stavolta anche le opposizioni hanno contribuito ad “animare” l’ultima seduta. Prima con un diverbio assai plateale, e a microfoni aperti, tra i pidiellini Giulio Tantillo e Giuseppe Milazzo, e poi con uno scontro, assai più “riservato”, tra i consiglieri di Ora Palermo Fabrizio Ferrara e Antonella Monastra. In mezzo c’è stato di tutto: dalla mezz’ora impiegata a bocciare l’emendamento per la riduzione del 25 per cento della Tares a chi adottava un randagio, ai vertici di maggioranza e opposizione che hanno consentito alla fine di fare piazza pulita della maggior parte degli ottanta e passa emendamenti.

Il punto di equilibrio si è trovato infatti sul saldo. Le precedenti sedute si erano chiuse con un braccio di ferro tra le minoranze, che chiedevano uno slittamento al febbraio del 2014, e l’assessore Luciano Abbonato, fermo invece sul mantenere la data del 16 dicembre così come suggerito anche dalla Corte dei Conti. Uno scontro che aveva portato, ieri, anche a un tentato summit a Palazzo Galletti col sindaco Orlando, nel tentativo di uscire dell’impasse, e che si è concluso con una via di mezzo: il saldo si potrà pagare tutto il 16 dicembre o la prima metà il 16 dicembre e l’altra entro gennaio. Un compromesso trovato dopo ore di estenuanti trattative, ma che ha dimostrato come le opposizioni siano necessarie per condurre in porto i lavori d’Aula.

Bocciati gli emendamenti per le riduzioni alle famiglie numerose (che perdono così la riduzione che avevano per la tarsu), a chi adotta un randagio (con Paolo Caracausi di Idv che ha abbondonato l’Aula per protestare contro i lavori e Sala delle Lapidi che ha votato per appello nominale), alle donne vittime di violenze di genere, a chi fa la differenziata e a chi apre nuove attività commerciali nel centro storico, l’Aula ha invece dato il via libera ad agevolazioni per gli imprenditori che denunciano il pizzo, per chi ha figli che studiano fuori sede in università pubbliche, per i teatri, e al pagamento in quattro rate nel 2014 (31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 16 dicembre). Il consiglio ha inoltre stabilito lo slittamento del saldo e la stampa dei bollettini con tanto di numero dichiarato dei componenti del nucleo familiare. A votare contro, alla fine, Idv, Pd e Ora Palermo. Approvati tre ordini del giorno che impegnano l’amministrazione a presentare, entro 90 giorni, i piano per lo spazzamento, il diserbo e il rifacimento strade e marciapiedi. Approvato anche un ordine del giorno della commissione Bilancio, firmato anche da tutti i componenti del Mov139, che impegna l’amministrazione alla stesura di un piano strutturale per la riduzione del tributo a chi fa la differenziata.

E’ stata poi la volta della delibera delle tariffe, con alcuni attacchi polemici da parte del Pdl che ha sottolineato non soltanto il giudizio di efficienza al servizio di raccolta dato da Palermo Ambiente, ma anche il “giallo” di una doppia stima del prezzo, prima fissato in 102 milioni e poi in 143, con tanto di lettera non protocollata.

LE REAZIONI
“L’approvazione è un buon risultato – commenta Rita Vinci del Mov139 – ma non possiamo essere soddisfatti di come si sono svolti i lavori d’Aula. Palermo merita di meglio”.

“Le delibere su regolamento e tariffe Tares – dicono Rosario Filoramo e Antonella Monastra – riportano Palermo ai più bui anni di gestione Cammarata. Il nostro voto contrario è stato netto e in solitudine considerata la scarsa propensione delle altre forze di minoranza a svolgere un ruolo di opposizione e l’inquadramento militare delle truppe orlandiane incapaci di vedere in modo “libero” alla bontà degli emendamenti da noi presentati. I nostri emendamenti alla manovra Tares (regolamento, tariffe e Pef Amia/Rap e proroga scadenze) potevano ammorbidire l’impatto del tributo sui cittadini , dicono i consiglieri comunali Rosario Filoramo e Antonella Monastra, convinti che l’Amministrazione Orlando non abbia pensato all’obiettivo di migliorare il servizio di raccolta rifiuti anche attraverso la leva tributaria e la relativa partecipazione attiva della cittadinanza, ma pensando esclusivamente all’obiettivo finanziario di incassare il massimo possibile entro la fine dell’anno, al fine di ripianare i conti dell’Amia/Rap. Quello che sarebbe un buon viatico al salvataggio della nostra azienda rifiuti si scontra con la dura realtà di un economia cittadina in crisi, impossibilitata a duplicare nello stesso anno due pagamenti (Tarsu 2012 e Tares 2013). Nel contempo le criticità del funzionamento della vecchia-nuova azienda sono sotto gli occhi di tutti, costa molto e funziona male, visivamente le montagne di sacchetti di spazzatura abbandonati in città sono la peggiore condizione per richiedere il pagamento della Tares. 122 milioni di euro nel 2013 e 144 milioni nel 2014 ecco quanto pagheremo per amia/rap . E’ grave avere accettato senza approfondimenti il pef(piano economico finanziario) proposto Dall’amia nello scorso mese di maggio senza entrare nel merito di costi pericolosamente artificiosi è rischioso per la stessa salvezza dell’azienda, in quanto continua a sovralimentare un sistema che necessariamente deve essere razionalizzato, facendo pagare tantissimo ai cittadini. Anche accettando che con Rap si sia avviato il salvataggio dell’azienda tale preventivo deve essere certamente rivisto perché Rap è nata nel secondo semestre del 2013. Con i numeri che neanche la peggiore amministrazione di centrodestra del recente passato ci avrebbe consegnato un cittadino che abita da solo in un appartamento di 100 mq che pagava di Tarsu 218 euro all’anno, nel 2013 pagherà 286,39 che cresceranno ancora nel 2014 sino a euro 337,87 euro. 119 euro in piu’ in soli 2 anni . Cammarata si accontentava di meno. I nostri emendamenti intendevano correggere la scarsa propensione di questo regolamento e delle relative tariffe ad attivare e alimentare il circuito virtuoso della raccolta differenziata , che noi invece proponiamo di premiare in modo sostanziale, impegnando l’amministrazione a riconoscere sconti sino al 50% per chi aderisce correttamente alla differenziata e a raggiungere l’obiettivo del 50% della differenziata in città entro il primo anno di applicazione del tributo. Così come proponiamo di intervenire per annullare le sanzioni per i ritardati o omessi pagamenti che si risolveranno spontaneamente entro il 31 dicembre c.a.; per il calcolo degli interessi secondo il minimo previsto dalla legge e per la rateizzazione entro il 30 giugno 2014 del tributo corrente. Emendamenti di buon senso che se accolti avrebbero dato un senso al regolamento, ma gli orlandiani hanno deciso di chiudere alle innovazioni guardando solo al risultato economico . La maggioranza ha inscenato una penosa seduta in cui la partecipazione democratica, il lavoro e il contributo di tutti i consiglieri è stato mortificato dal diktat dell’Assessore che ha imposto il ritiro di tutti emendamenti. Noi ci siamo rifiutati mantenendo le nostre proposte che sono state bocciate clamorosamente per partito preso e non nel merito delle questioni. Unica nota positiva l’approvazione unanime di un emendamento che riduce la tares per quelle donne vittime di violenza, che abbiano intrapreso una nuova vita, per i due anni successivi all’uscita dalla casa di fuga”.

“Le mani in tasca ai cittadini sono state messe in modo molto soft – dice il capogruppo di Forza Italia, Giulio Tantillo – con il saldo si accorgeranno che c’è un aumento pazzesco, che a mio avviso dovrebbe superare il 30 oer cento rispetto a prima: è inammissibile. Unica nota positiva i tre ordini del giorno passati: piano dello spazzamento, del diserbo e del rifacimento strade e marciapiedi, almeno i cittadini avranno un servizio di qualità. Se non avverrà entro 90 giorni, daremo battaglia perché questo regolamento andrà rivisto per la service tax e non sarà certo così. Non è stato un regolamento all’altezza della quinta città d’Italia”.

“Il Consiglio comunale ha approvato dopo una settimana di acceso dibattito il regolamento introduttivo della Tares, che disciplina criteri e modalità di pagamento per la copertura del costo del servizio di smaltimento dei rifiuti. Sono stati stralciati dalla proposta decine di emendamenti, che introducevano agevolazioni a favore di categorie specifiche e individuabili. Invece, in modo condiviso si è rinviata la scadenza del 50% del l’ultima rata al 31 gennaio 2014, concedendo ai cittadini la possibilità di dilazionare questo oneroso tributo”. Lo rende noto il Vice Presidente del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta. “Per questo aspetto ritengo che l’azione del Consiglio condivisa anche dall’Amministrazione – prosegue – ha rappresentato la volontà di salvaguardare quanto più possibile la condizione di crisi economica che investe le famiglie palermitane”. “E’ stata altresì votata – sottolinea Spallitta – su proposta della consigliera Monastra con l’adesione di tutte le consigliere un’esenzione per le donne vittime di violenza ed, infine, il consiglio ha approvato, su mia proposta condivisa dal gruppo Mov139, un emendamento che introduce una premialità nei casi di accertata raccolta differenziata. Sulla raccolta differenziata il voto favorevole è stato anche delle minoranze, segno della volontà di questo consiglio di attivare strumenti opportuni, che portino alla riduzione dell’inquinamento”. “ Il provvedimento è strettamente connesso ai costi della Rap- precisa-, per cui, a mio avviso, sarà indispensabile limitarl, per il futuro, per contenere una tassa che oggi difficilmente viene accettata dai cittadini anche per gli oggettivi disagi che ancora, in alcune parti, la città vive”. “Auspico – conclude- che una a volta regime la nuova società la Rap attraverso un piano industriale di qualità renda efficienti i servizi e sviluppi le azioni della differenziata, del recupero e del riciclo”.

“Oggi si scrive una delle pagine più tristi per i cittadini palermitani, l’adozione del regolamento e dei coefficienti Tares – dicono i consiglieri di Idv Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti  – Dopo una sessione quasi ininterrotta di Consiglio Comunale che è durata per l’intera settimana e che si è conclusa alle sette di stamattina, l’Amministrazione del Sindaco Orlando ha deciso di vessare i cittadini: aumentare il corrispettivo del servizio da destinare alla raccolta dei rifiuti gravando sulle tasche delle famiglie palermitane per quasi un 50% in più rispetto alla Tares. Questa maggioranza che era minoranza con Cammarata e che aveva fatto le barricate per evitare aumenti alla vecchia Tarsu, oggi agisce in un altro modo, con una pioggia di tasse per circa 123 milioni si abbatte sulle famiglie e sulle imprese di Palermo già gravate da una crisi economica senza precedenti. Italia dei Valori con grande coerenza con il passato e nell’esclusivo interesse dei cittadini ha cercato di migliorare l’impianto è si è battuta in questi sei giorni per un pagamento del saldo in due rate da pagare il 16 dicembre e il 31/01/2014 con invio dei conteggi e dei bollettini di pagamento al contribuente. Siamo delusi, e dopo un duro e acceso confronto con l’Amministrazione che si è mostrata sorda alle nostre richieste di tutela dei cittadini, ha votato contro . Una tassa che colpisce maggiormente le famiglie più numerose e che avvantaggia in modo vistoso soggetti come le banche o la grande distribuzione rispetto al piccolo commerciante, avrebbe dovuto essere mitigata di più e resa più equa socialmente. Proprio sulle famiglie numerose avevamo faticosamente strappato all’amministrazione una agevolazione significativa, il 30% in meno per le famiglie con 4 figli e 30 mila euro di reddito; era una piccola cosa, ma almeno un segnale di attenzione verso i nuclei più disagiati. Ebbene, con grande insensibilità, e nonostante un preciso impegno che il Sindaco aveva preso in campagna elettorali con le associazioni delle famiglie numerose, l’ emendamento veniva bocciato dalla maggioranza su indicazione dell’ Assessore Abbonato. Infine, siamo rimasti meravigliati quando alle sei di questa mattina, con un aula stremata da questa maratona, con un colpo di mano, veniva prelevata la delibera sulle tariffe e si procedeva spediti verso l’ approvazione delle aliquote. Abbiamo chiesto la presenza dei tecnici e dei revisori dei conti, e quindi un reale confronto sulla delibera. Ma al rifiuto di potere anche spostare al lunedì mattino la discussione si è deciso di abbandonare i lavori di aula. La maggioranza, e l’assessore Abbonato hanno scritto una delle pagine politiche più arroganti di questa Amministrazione. Un vero e proprio sfregio a chi ha il dovere di svolgere il mandato elettorale dei cittadini che rappresenta”.

“In Consiglio comunale è stato approvato all’alba di stamattina il regolamento e le tariffe dell’odiosa Tares – dice Pippo Russo del Mov139 – tanto più odiosa perchè s’è sovrapposta alla Tarsu 2012 e perchè ha costretto migliaia di cittadini a fare code agli sportelli comunali per bollettini mai pervenuti e per ottenere indicazioni sulle modalità di pagamento, con una giungla di agevolazioni ed esenzioni che, alla fine, produrranno ingiustizie, confusione negli uffici comunali e nei contribuenti e contenziosi. Il saldo slitta al 16 dicembre e, per chi vorrà, si potrà pagare una parte di tale saldo entro il 16 dicembre e il resto entro gennaio 2014. Il tutto sempre che non arrivi col nuovo anno l’altra tassa, la “Service tax”, che rimetterà ogni cosa in discussione. Ricordo male o l’Amministrazione comunale aveva affermato che era assolutamente necessario pagare tutto il saldo entro l’anno, senza rateizzazioni, per equilibri di bilancio e per aderire ad una richiesta della Corte dei conti? E un’altra domanda: tutte queste agevolazioni, sconti ed esenzioni per una miriade di categorie comporteranno un aggravamento della quota da pagare per chi non rientra in alcuna di esse tra cui, a parte i ricconi, ci sono parecchi che comunque hanno difficoltà ad arrivare a fine mese? La somma da ricavare non deve rimanere sempre quella programmata? In ogni caso adesso, più di ieri, i cittadini hanno diritto ad una città senza rifiuti”.

“Questa mattina alle sette, dopo una nottata piena e dopo quattro giorni di discussioni talvolta inutili e comunque poco produttive, si è votato il regolamento della Tares. In una città distrutta dalla passata e bieca amministrazione Cammarata – afferma Luisa La Colla – sporca e con le immondizie ancora agli angoli delle strade, malgrado ogni sforzo del Sindaco Orlando, i cittadini avrebbero meritato qualcosa in più per essere meno oppressi da questa tassa: una attenzione maggiore si sarebbe dovuta avere verso le attività commerciali ed artigianali che, oltre la enorme crisi, sono costrette anche a subire tasse statali, regionali e comunali che spesso sono vere e proprie vessazioni. Una attenzione in più – sostiene la consigliera del Mov 139 – si sarebbe dovuta avere verso quei cittadini che avrebbero potuto conferire in apposite macchine per il riciclo, messe a disposizione da esercizi commerciali convenzionati con il Comune, carta, cartone, vetro, plastica e lattine, ricevendo in cambio in relazione a quanto conferito, bonus per la propria spesa quotidiana, si sarebbe determinata anche una nuova cultura nei cittadini per il differenziato. Questo accade nelle città evolute, ma non a Palermo. Una attenzione in più – continua la consigliera comunale – si sarebbe dovuta avere nei confronti delle associazioni Onlus che non fanno commercio, ma dedicano il proprio amore, il proprio tempo, la propria disponibilità gratuitamente, verso soggetti a rischio quali handicappati, minori e anziani, o verso il settore sanitario in atto molto carente: tali associazioni sebbene una legge che demanda ogni decisione sul pagamento della Tares ai Comuni, si vedranno costretti a dovere raccogliere elemosine per pagare questa tassa. Se i Consiglieri Comunali, se l’Assessore, avessero guardato al di la del proprio naso – conclude Luisa La Colla – in un segno di maggiore amore nei confronti dei cittadini, si sarebbe votata una Tares più giusta ed equa.”

“E’ stata una discussione davvero estenuante quella che si è finalmente conclusa stamattina in consiglio comunale dopo un tour de force durato quasi tutta la settimana. E’ bene che si abbia piena consapevolezza che la Tares non è uno strumento inventato dalle amministrazioni locali, ma dai governi nazionali che hanno delegato i sindaci alla riscossione della tassa sui rifiuti come se fossero degli sceriffi pronti a mettere le mani in tasca ai cittadini. Le entrate della Tares non restano tutte nelle casse comunali, ma allo stato vanno 30 centesimi per ogni metro quadrato tassato. Molti emendamenti purtroppo sono stati cassati o ritirati in nome di un accordo tra maggioranza e minoranza per dare via libera al provvedimento. Un mio ordine del giorno, che prevede un abbattimento del 30% della Tares per quei centri commerciali che attraverso un protocollo d’intesa con l’amministrazione comunale destineranno alimenti alle famiglie più bisognose, è riuscito a passare tra le maglie di emendamenti e sub-emendamenti che sono stati presentati in aula. Purtroppo i cittadini saranno costretti a bere questo amaro calice a causa degli indecenti sprechi della precedente amministrazione che ha sperperato fondi a profusione senza avere le capacità di costruire un minimo di progettualità per il futuro della città. E’ chiaro che i risultati del lavoro dell’attuale amministrazione comunale ancora non se ne vedono o se ne vedono pochi, ma la strada intrapresa è quella giusta. L’approvazione della Tares non è stato un atto che in consiglio comunale è passato in modo indolore, ma lascia la speranza che le entrate provenienti dalla tassa sui rifiuti possano servire a istituire capitoli di bilancio per migliorare la qualità di vita dei cittadini. Speriamo che nei prossimi anni della consiliatura si riescano ad allargare le maglie e vengano rivisti i criteri di pagamento in modo che non vadano più ad incidere sulle famiglie più bisognose e sulle tante attività commerciali che già vivono periodi di disagio e preoccupazioni.” Lo afferma in una nota la consigliera comunale Giusi Scafidi del Mov 139.

“Aumentare le tasse? Orlando ‘lo sa fare’. Oltretutto in questo caso al danno si unisce la beffa: aumentare la Tares mentre la città affoga fra i rifiuti è come infilare le dita negli occhi ai palermitani”. Lo dice Antonio Rubino, responsabile dell’organizzazione PD Palermo. “Con il voto di questa notte il consiglio comunale, su precisa indicazione del sindaco Orlando, ha stabilità lo scatto della Tares che di fatto aumenterà di oltre il 50% in appena due anni. Il PD ha provato a migliorare la manovra, ma si è scontrato con un muro di gomma”. “Ringraziamo dunque il sindaco Orlando che ancora una volta ci stupisce, riuscendo in questo caso a fare persino peggio di chi lo ha preceduto. Adesso, ne siamo certi, si giustificherà dicendo che ‘ha ereditato una situazione pesante’: resta il fatto – conclude Rubino – che i problemi della città sono sempre gli stessi, cambiano solo le tasse che grazie ad Orlando aumentano”.

“Il Consiglio comunale ha approvato un regolamento che fissa i coefficienti al minimo per le utenze non residenziali e nella media quelli per le famiglie, con una lunga lista di agevolazioni legate alla condizione economica e sociale delle famiglie e per incentivare comportamenti virtuosi da parte dei cittadini. Con la normativa nazionale che impone ai comuni di incassare il 100% dei costi tramite questa tassa e che scarica sui cittadini i continui tagli alla spesa pubblica, non c’era alcuna alternativa.” Lo ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando commentando l’approvazione regolamento della TARES avvenuta stamattina a Sala delle Lapidi. “Anche se il dibattito su questo provvedimento si è protratto per diversi giorni, va dato atto al Consiglio di aver fatto un buon lavoro di mediazione e sintesi fra le diverse proposte avanzate, e di aver dato all’Amministrazione sia gli strumenti per operare sia alcune chiare indicazioni e dei paletti che dovranno orientarne l’azione: la vera sfida è ovviamente ora quella di poter finalmente riorganizzare profondamente i servizi legati alla pulizia della città. Cosa che faremo non appena la RAP sarà definitivamente proprietaria di ciò che resta della fallita AMIA.” Al Sindaco fa eco l’Assessore al Bilancio Luciano Abbonato, che sottolinea che “l’Amministrazione non avrebbe in alcun modo potuto ridurre il costo complessivo della tassa, che è già stato limitato al massimo con una consistente riduzione dei costi di previsione del servizio.” Per il Presidente della Commissione Consiliare Bilancio, Francesco Bertolino “è evidente che aumentare il costo complessivo di un tributo è sempre un atto spiacevole, soprattutto in un momento come questo; ma il voto complessivo del Consiglio rappresenta però un importante segnale politico, testimoniato dagli Ordini del Giorno che indicano in modo chiaro la linea da seguire: incentivo della differenziata, riorganizzazione dei servizi, programmazione degli stessi in modo che i cittadini possano essere informati e vigilare sulla corretta esecuzione.”

 


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