PALERMO – Fratelli d’Italia lancia la sfida: “In Sicilia saremo il primo partito”. Lo stato maggiore dei meloniani palermitani (la deputata e vicesindaca Carolina Varchi, il coordinatore provinciale Raoul Russo, l’eurodeputato Giuseppe Milazzo e il responsabile nazionale turismo Gianluca Caramanna) indossano l’elmetto e vanno in trincea. Al loro supporto c’è uno dei fondatori di FdI, Guido Crosetto, arrivato a Palermo per dare supporto al partito siciliano impegnato nella duplice sfida del 25 settembre.
Lo scopo dichiarato lo mette subito nero su bianco Varchi. “A dispetto di qualche previsione che non condividiamo, non crediamo che la Sicilia faccia eccezione: anche qui FdI sarà il primo partito e governeremo la Regione”, dice. Poi passa la parola a Crosetto che, rispondendo alle domande dei cronisti, passa in rassegna le sfide da affrontare in caso di vittoria alle politiche, non senza assestare qualche stoccata agli avversari. “È stata una campagna elettorale incentrata sul passato per dire arriva il mostro e delegittimare Giorgia Meloni, non si è parlato di contenuti. La delegittimazione è anche fuori dai confini nazionali facendo un danno drammatico all’Italia anche perché Meloni sarà premier e la politica sarà riuscita a inquinare i pozzi”, argomenta Crosetto.
Poi affronta il nodo dei fondi del Pnrr. “Ogni tentativo di correzione del Pnrr è un rischio, ma esiste la possibilità di fare un tagliando. La domanda è: esiste un solo prezzo uguale a quello di tre anni fa? No, tutto è aumentato, molti Paesi stanno ponendo questo tema ed è un punto nodale”, dice. “Penso che ci sarà un passaggio di consegne esemplare tra l’attuale governo e il prossimo. Riconosco al premier Draghi un grande senso delle istituzioni e questo impedirà ogni tipo di speculazione”. “Il nostro problema è il debito pubblico, Meloni ha chiaro quale sia la porta giusta. Sull’Italia c’è una speculazione inattesa e dipenderà dal futuro governo fermarla”, aggiunge.
Crosetto è chiamato a rispondere sul tema caldissimo che ha segnato la giornata di ieri: l’arresto per corruzione della candidata di FdI Barbara Mirabella. “Io sono garantista, mi chiedo perché questo provvedimento di arresto non sia stato emesso tre mesi fa, o un mese fa ed è invece arrivato a pochi giorni dal voto. Quando accadono episodi con queste tempistiche rimane l’amaro in bocca, penso ad una giustizia staccata da alcune logiche”, spiega.
E sulle polemiche legate a militanti e candidati “nostalgici” dice: “FdI ha gli stessi problemi che hanno gli altri partiti, quando li scoprì li metti alla porta altrimenti danneggiano la comunità”. Crosetto allontana i sospetti su un possibile voto disgiunto alle regionali. “E’ impensabile il voto disgiunto, sarebbe suicidio politico. Il centrodestra ha interesse a vincere in Sicilia e alle nazionali”, dice. Varchi conferma e rilancia: “Nessun partito vuole eleggere deputati che non staranno in maggioranza”.