Diverse sono le ragioni che hanno portato al trionfo Pietro Bartolo, figlio di Lampedusa, medico, adesso europarlamentare Pd in Europa. Una figura perfettamente assimilabile, per misteriosa suggestione, alle parole di ‘Ulisse coperto di sale’, canzone di Roberto Roversi e Lucio Dalla, se non altro perché il mare lo conosce e prima di abbracciare Ippocrate era un pescatore.
Ed è significativo che, nei giorni del salvinismo-ruspa che ha sgominato ogni resistenza perfino a Lampedusa, il dottore che accoglie i migranti tra gli scogli diventi egli stesso lo scoglio, il vessillo, a cui gli elettori di sinistra si affidano come se fosse un esorcismo o un santino. Agli occhi dei derelitti del progressismo, in quella narrazione primitiva da abecedario dei sentimenti politici per cui l’avversario di turno è sempre il male, ‘Pietro’ si staglia come Goldrake in lotta contro i mostri lanciati dal pianeta Vega, cioè Lega. Quella stessa Lega che in Sicilia ha superato il 20 per cento.
Siamo davanti a un consenso unitario seppure variopinto. I voti, secondo annunci espliciti e collegamenti logici, sono arrivati dall’apparato del partito – Giuseppe Lupo, Luca Sammartino etc etc – ma anche da chi, come Claudio Fava e Leoluca Orlando ci tiene tanto a rimarcare le distanze.
Il dottore Bartolo ha curato, con la sua forza simbolica, l’antico male della sinistra: la capacità di dividersi perfino in ascensore.
E’ accaduto perché, nell’immaginario diffuso, egli rappresenta l’architrave di una complicata sopravvivenza. L’unione di un popolo al lumicino intorno all’ultima bandiera. L’idea di una collocazione più coraggiosa. L’equilibrio che, comunque, rassicura i maggiorenti. La sottolineatura dei diritti umani: cavallo di battaglia di Orlando. L’uomo forte che ha un ombrello tanto ampio da offrire riparo a coloro che non vogliono dichiararsi sconfitti: un autobus più che un ombrello, in effetti, considerato l’affollamento.
Ma, soprattutto, l’Ulisse siciliano è risultato credibile al suo elettorato. Non è mai stato uno che parla e basta, Pietro Bartolo, medico, esorcista e parlamentare. Lui ha sul serio messo le mani nelle piaghe di gente disperata per curarla, ha avvertito l’olezzo della decomposizione, ha visto bambini morire. Non esprime un’avvincente teoria dell’umanità, ma la sua alchimia realizzata. Ecco, se una lezione può essere utile per la sinistra eternamente amletica è proprio questa: le chiacchiere e i distintivi non portano voti, né anime.